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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Cillarese devastato: si indaga per incendio doloso, caccia ai piromani

Nuovo sopralluogo dei carabinieri forestali per concludere la perimetrazione dell’area danneggiata dall’incendio appiccato martedì mattina. Danni in via di quantificazione. Nel videoservizio di Salvatore Barbarossa, lo stato in cui versa la zona dell’invaso

BRINDISI – E’ caccia agli incendiari che hanno devastato l’invaso del Cillarese, teatro martedì scorso (25 luglio) di uno spaventoso incendio che per oltre nove ore ha tenuto impegnate diverse squadre dei vigili del fuoco, con il supporto di due aerei firebox. Gli ettari di vegetazione, fra canneti e alberi, carbonizzati sono circa 30. Il danno economico verrà quantificato nelle prossime ore dal consorzio Asi, ente gestore dell’invaso, ma sarà di sicuro ingente.

IL CILLARESE DOPO L'INCENDIO: IL VIDEOSERVIZIO

Invaso cillarese incendio 3-2

I carabinieri del Gruppo forestale di Brindisi al comando del colonnello Ruggiero Capone anche oggi (27 luglio) si sono recati sul posto per concludere l’intervento di perimetrazione dell’area interessata dal rogo. Successivamente verrà consegnata in Procura una informativa. L’ipotesi di reato per cui si procede, al momento a carico di ignoti, è quella di incendio boschivo doloso. Non c’è alcun dubbio, infatti, sull’origine dolosa delle fiamme.

Cillarese: le foto della devastazione

Lo si è capito fin dalla mattinata di martedì, quando è iniziata la lunghissima battaglia con le lingue di fuoco. Il primo fronte, da quanto appurato dai Forestali, si è aperto intorno alle ore 10,20 nei pressi della linea ferroviaria situata alle spalle dell’ospedale Perrino. Entro le ore 13 sono stati accesi almeno altri due focolai in due punti diversi dei terreni che circondano il polmone verde, habitat per varie specie di uccelli acquatici e meta di numerosi uccelli migratori.

Invaso cillarese incendio 2-2-2

Le telecamere di cui è dotato l’invaso non saranno di aiuto per gli inquirenti, se si considera che gli occhi elettronici coprono l’area del lago artificiale ma non quella in cui presumibilmente sono entrati in azione i piromani. Testimonianze non ve ne sono. La zona, del resto, è del tutto disabitata, ad eccezione degli ospiti della masseria Cillarese e dei residenti di un’abitazione situata lungo una stradina in sterrato che lambisce il confine dell’oasi.

Proprio tra le famiglie ospitate all’interno della struttura ricettiva si sono vissuti momenti di grande apprensione fra le 11 e mezzogiorno di martedì, quando le fiamme partite dalla ferrovia, spinte dal forte vento, si sono propagate fino alla masseria, avvolgendola in una nuvola di fumo nero. Alberto Guadalupi, proprietario dell’attività, aveva già raccontato a caldo le sensazioni provate nel corso di quei 30-40 (interminabili) minuti. Stamani la redazione di BrindisiReport è tornata sul posto, incontrando nuovamente Alberto Guadalupi, per documentare lo stato in cui versa l’invaso, a due giorni dall’incendio. Le immagini del videoservizio a corredo dell’articolo realizzato da Salvatore Barbarossa sono eloquenti. 

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