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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

“Infermieri in trincea, assistenza a rischio”: esposto in Procura

“Pronto soccorso al collasso, carenza di personale soprattutto nei reparti di nefrologia e neonatologia: la magistratura accerti profili di responsabilità penale”

BRINDISI – Il grido di dolore degli infermieri che fa eco a quello dei pazienti costretti a rivolgersi alla sanità pubblica è finito in Procura, sotto forma di denuncia querela depositata oggi dal segretario territoriale del sindacato Nursind di Brindisi, Carmelo Villani, di fronte ai rischi ai quali è esposto il diritto alla salute che vuol dire essere curati in maniera adeguata da un lato e offrire cure altrettanto adeguate dall’altro.

Pazienti nel Pronto soccorso-2Qualcuno avrà una responsabilità per la situazione fotografata e raccontata un giorno sì e l’altro pure dai giornalisti? Responsabilità rilevante sul piano penale, motivo per il quale il sindacalista ha firmato l’esposto e lo ha trasmesso all’attenzione del procuratore capo di Brindisi, Antonio De Nonno, inviandolo per conoscenza alla parte politica, vale a dire al governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, e all’assessore alla Sanità, oltre che ai tecnici, fra i direttori generale e sanitario della Asl di Brindisi. Sono in trincea gli infermieri nell’ospedale Antonio Perrino di Brindisi, dal pronto soccorso ai reparti di Nefrologia e Neonatologia, così come nei presidi rimasti attivi in provincia. Pochi di fronte alle richieste dei pazienti, tanto che la gestione di ogni giorno diventa emergenza con il rischio di non essere più nelle condizioni di garantire la giusta assistenza. Impossibile pensare al futuro, impossibile assicurare il diritto alla salute.

“Il personale infermieristico e gli operatori sanitari in toto, della maggior parte delle unità operative della Asl di Brindisi, da anni sono in trincea e lavorano tra mille difficoltà”, è scritto nell’esposto. “Pur tentando di rendere all'utenza un servizio sanitario adeguato, sono di fronte ad una situazione lavorativa divenuta insostenibile, pericolosa, potenzialmente rischiosa per i cittadini e certamente di non garanzia di un'assistenza di qualità”, denuncia anche pubblicamente Villani. “Assumono, a tal proposito, valore paradigmatico, il già noto sovraffollamento del pronto soccorso dello stabilimento ospedaliero “Perrino” di Brindisi, il sovraccarico di lavoro degli operatori del blocco operatorio, degli operatori di anestesia, degli operatori delle terapie intensive, ma anche la più volte reiterata denuncia della assenza di operatori di supporto nella maggior parte delle unità di degenza.

Pronto soccorso ospedale Perrino-2Non pesano solo le chiusure, dismissioni e disattivazioni conseguenti  al riordino ospedaliero varato dalla Regione. C’è dell’altro. “Insufficiente adozione di adeguate soluzioni strutturali, logistiche ed organizzative del pronto soccorso dello stabilimento ospedaliero “Perrino” di Brindisi, dove l’attività di accettazione/triage non è provvista di idonee sale visita che permettano il corretto espletamento della valutazione infermieristica e il rispetto della privacy del paziente”, scrive il rappresentante del sindacato. Manca, inoltre, personale adibito alla vigilanza (guardie giurate e/o forze dell’ordine), nelle ore notturne, che garantisca l’incolumità e l’operatività del personale nel Pronto Soccorso. Non c’è neppure il personale di supporto che comporta un impegno supplementare per chi è dedito all’emergenza distogliendolo dall’attività prioritaria. Mancano “spazi idonei che consentano l’isolamento di casi potenzialmente infetti e la presa in carico di problematiche situazioni sociali”.

“A fronte di periodi di estremo affollamento del pronto soccorso, non si registrano reazioni organizzative codificate (piano di gestione del sovraffollamento, piano di emergenza interno per il massiccio afflusso di feriti)”. E ancora: “Inadeguatezza strutturale della cosiddetta “sala barellati” che comporta promiscuità, assenza di privacy oltre che notevoli difficoltà nella gestione delle urgenze in attesa”. Non è stato attivato il turno di guardia attiva per gli infermieri di anestesia, come per gli altri operatori dell’equipe di sala. Eppure ricorda Villani  “tra le responsabilità dell’infermiere di anestesia all’interno dell’équipe chirurgica rientra, tra l’altro, l’accoglienza del paziente in sala operatoria, unitamente all'identificazione e all'individuazione della corrispondente tipologia di intervento”.

L'ospedale Camberlingo-2

Serie sono le problematiche assistenziali nel reparto di Nefrologia del Perrino di Brindisi: “Grave carenza di personale infermieristico, assenza di operatori di supporto che costringe a turni aggiuntivi, alla rinuncia di riposi e ferie oltre che notevole stress psicofisico”. Situazione identica, stanco all’esposto, viene denunciata nel reparto di “neonatologia dell’ospedale di Francavilla Fontana”, oltre che “nella maggior parte delle unità operative della Asl di Brindisi.

A conclusione dell’elenco dei mali della sanità in provincia di Brindisi, non esaustivo, ma unicamente esemplificativo, il rappresentante del sindacato chiede alla Procura della Repubblica di “disporre gli opportuni accertamenti, valutando gli eventuali profili di illiceità penale degli stessi e, nel caso, individuare i possibili responsabili e procedere nei loro confronti”. Il caso sanità, quindi, finisce in Procura destinato a confluire in un faldone che si annuncia piuttosto corposo alla vigilia della campagna elettorale nazionale e per le amministrative

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