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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Intervento/ "Stop alla cultura del sospetto"

In un momento di grande difficoltà per l’intero sistema politico nazionale la polemica sorta all’interno del Partito Democratico della provincia di Brindisi sull’esito delle elezioni primarie ha davvero dell’incredibile. Ho atteso pazientemente prima di dire la mia, nella speranza che prevalesse il buonsenso.

In un momento di grande difficoltà per l’intero sistema politico nazionale la polemica sorta all’interno del Partito Democratico della provincia di Brindisi sull’esito delle elezioni primarie ha davvero dell’incredibile. Ho atteso pazientemente prima di dire la mia, nella speranza che prevalesse il buonsenso. Ma così non è stato. Anzi, hanno detto la loro anche dirigenti regionali e nazionali che, a dire il vero, in passato non si sono mai interessati alle vicende brindisine.

Ed allora, dico con chiarezza che trovo puerile il voler scaricare tutte le colpe degli insuccessi sui segretari cittadini e provinciale del partito. Se responsabilità ci sono, vanno distribuite equamente all’interno di tutta la classe dirigente, senza limitarsi a quella attuale visto che gli errori sono tanti e partono da lontano.

Quanto alle primarie, invece, il discorso è addirittura più serio ed impegnativo. Le affermazioni fatte da Antonella Vincenti, secondo cui il PD l’avrebbe truffata condizionando l’esito delle stesse primarie sono gravissime e gettano fango sul Partito Democratico che invece, a mio parere, continua a rappresentare un punto di riferimento del sistema politico anche in questa provincia.

E sono gravissime anche le sue insinuazioni secondo cui il “partito” avrebbe agito per favorire la candidata Elisa Mariano, “a partire dal numero straordinariamente alto di candidate ammesse alla consultazione”. Ma da quando l’alta partecipazione rappresenta un problema? Da quando la democrazia si assicura limitando il numero dei candidati?

Nel caso specifico – e posso dirlo sulla base dell’impegno con cui ho vissuto le primarie – nessuno ha mai tentato di condizionare l’esito delle primarie accreditando una candidata come “ufficiale” per penalizzare le altre. So bene che dirigenti e rappresentanti istituzionali si sono divisi nel sostegno a ciascuna candidata (peraltro la stessa cosa è avvenuta anche per la Vincenti) ma affermare che la battaglia è stata impari solo perché c’è stato chi ha ottenuto più voti mi sembra a dir poco ingiusto.

Certo, se ci sono stati brogli (e soprattutto se hanno riguardato anche il Partito Democratico) è opportuno che la Magistratura faccia chiarezza e che i responsabili vengano puniti (anche dal punto di vista politico….). ma fino a quel momento limitarsi ad alimentare la cultura del sospetto serve soltanto a dare colpi di piccone ad un partito che deve invece concentrare tutti gli sforzi per uscire dalla palude.

Francesco Boccia ed Elena Gentile, pertanto, diano esempio di concretezza e di lucidità nelle analisi, contribuendo a stemperare i toni per far ripartire l’iniziativa politica. Il timore, infatti, è che dietro questa analisi del voto e dietro le polemiche sulle primarie si nasconda più di qualcuno che cavalca esclusivamente la questione a tutti i costi per demolire l’attuale classe dirigente allo scopo di far posto a chi magari non si è mai misurato con il consenso e soprattutto non ha mai manifestato la reale volontà di voler traguardare l’obiettivo di una forza politica attenta ai problemi della gente, capace di valorizzare il bene comune ed in grado di mettere insieme le tante energie che, in uno con centinaia di militanti, potrebbero costituire l’ossatura di un nuovo Partito Democratico in provincia di Brindisi.

*sindaco di Brindisi

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