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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Torchiarolo

Scu, droga e armi: anche una "famiglia" di Torchiarolo in un blitz

L'Operazione Orione condotta dai carabinieri della compagnia carabinieri di Maglie investe anche il gruppo dei Gaudadiello

Articolo in aggiornamento

Trentasette arresti all’alba di oggi in provincia di Lecce, con i coinvolgimento di una "famiglia" di Torchiarolo che operava anche in territorio di Squinzano, i Guadadiello. Con l’operazione “Orione” della Dda, i carabinieri del Comando provinciale di Lecce hanno fermato tre gruppi criminali. Le accuse, a vario titolo: associazione di tipo mafioso; associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti; detenzione abusiva di armi e di materie esplodenti; estorsione; porto abusivo di armi; sequestro di persona e violenza privata.

Il video dell'operazione

L’indagine è stata condotta dal Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Maglie dei carabinieri. Una delle tre associazioni era strutturata secondo uno schema verticistico e composta da  soggetti facenti parte della Sacra corona unita. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati hashish, cocaina, eroina, quattro detonatori, due ordigni esplosivi artigianali, un AK-47 Kalashnikov, cinque pistole e relativo munizionamento. L'operazione non ha riguardato solo la zona di Maglie, ma anche quella di Lecce e il nord Salento, con puntate nell'area di Torchiarolo, in provincia di Brindisi, esattamente al confine territoriale.

Il gruppo criminoso capeggiato dai Gaudadiello di Torchiarolo-3

I destinatari delle misure

Risultano destinatari delle misure, fra carcere e domiciliari: Vincenzo Amato, 41enne di Scorrano; Giuseppe Angelino, 25enne di Giurdignano; Andrea Caputo; Fabrizio De Mitri; Luigi Fuso; Antonio Roberto Guadadiello; Anna Maria Cristin Guadadiello; Luigi Guadadiello; Paolo Guadadiello; Stefano Guadadiello di Torchiarolo; Cosimo Davis Guido; Cesario Longo; Alina Elena Mihailescu, romena, 35enne; Giuseppe Nuzzo detto “ruspa”; 48enne di Cursi; Davide Petrachi detto “calcio” o “portiere”, di Melendugno (ha difeso in passato anche i pali del Lecce). 

Ancora: Lorenzo Spedicati; Antonio Tomasi; Antonio Zezza Cosimo Miggiano, 37enne di Maglie; Sergio Pede, 42enne di Otranto; Paolo Domenico Serra; Piero Sparapane; Stefano Sparapane; Lorenzo Spedicati; Marco Maggio; Paolo Merico; Christian Stomeo; Vittorio Tunno; Adele Visconti; Lorenzo Antonaci, 42enne di Borgagne (Melendugno); Alessandro Cafaro, 34enne di Trepuzzi; Armando Capocelli, 33ene di Maglie; Cristian Coluccia; Alba Conte; Antonio De Iaco; Carmine De Rinaldis; Virgilio Gnoni; Alessandro Greco.

Il Kalashnikov e le munizioni sequestrati dai carabinieri di Torchiarolo-2

I Guadadiello, Paolo e Luigi, nello scenario dell'indagine diretta dal procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi e dal pm Maria Vallefuoco, sono alla testa dell'unico sodalizio criminoso cui è stata attribuito il vincolo associativo di stampo mafioso (articolo 416 bis). nei confronti degli altri due gruppi, quello capeggiato da Paolo Serra di Martano, e quello capeggiato da Vincenzo Amato di Scorrano, si procede in base all'articolo 74 della legge sugli stupefacenti (associazione nel traffico e nello spaccio di droga).

I precedenti del gruppo di Torchiarolo

Paolo Guadadiello e Marco Maggio erano stati arrestati il 24 maggio del 2016 su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Brindisi, Maurizio Sasso, nell'ambito dell'indagine sui responsabili dell'arsenale trovato il 18 novembre predente in casa di un artigiano 56enne di Torchiarolo: un Kalashnikov calibro 7,62, dotato di caricatore, una pistola Beretta modello 92 SB dotata di caricatore e matricola abrasa, una pistola Zastava calibro 9 parabellum, dotata di caricatore, un''altra pistola semiautomatica calibro 7,65 RR- 51, dotata di caricatore, con matricola abrasa,una pistola semiautomatica Mauser calibro 9x21 dotata di caricatore, 283 colpi calibro 7,62 per Kalashnikov, 162 colpi di vari calibri per arma corta. Su tutte le armi c'erano le impronte di Maggio, e da lui i carabinieri della compagnia di Brindisi risalirono sino a Paolo Gaudadiello.

La mappa delle zone di influenza dei tre gruppi criminosi-3

Pochi giorni dopo il sequestro delle armi, fu fatto esplodere un ordigno contro l'auto di un carabiniere in servizio a Torchiarolo. Ma non è tutto: il 26 gennaio scorso sempre i carabinieri della compagnia di Brindisi assieme a quelli della stazione di Torchiarolo arrestano un altro Guadadiello, Stefano, assieme a un complice di 31 anni, i quali - partendo da Squinzano, loro città di residenza - avevano partecipato con un terzo complice alla spedizione punitiva contro Angelo Napoletano, detenuto ai domiciliari, sparando contro il balcone dove si trovava l'avversario diversi colpi di pistola. Il luogo era nella centralissima via Umberto I. Il giorno 27 gennaio i carabinieri riescono ad arrestare anche il presunto, terzo membro del commando: si tratta di Gianluca Maggio, fratello di Marco.

I traffici di droga

L'uomo individuato come il rifornitore di sostanze stupefacenti degli altri gruppi risulta, dalle indagini, Vincenzo Amato di Scorrano, che intratteneva rapporti con esponenti del traffico albanese, e piazze di spaccio di Roma e Secondigliano gestite dalla criminalità organizzata locale, e un gruppo criminoso di Bitonto. Un'altra via di rifornimento, in questo caso di hascisc, era quella che dal Marocco passa per Malag in Spagna. Gli interessi economici del gruppo di Torchiarolo, quando Paolo Guadadiello era detenuto per le altre vicende, è stato gestito dalla moglie Alba Conte, hanno spiegato gli investigatori dell'Arma.
 

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