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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

La Finanza intercetta un motoscafo carico di migranti: arrestati due scafisti brindisini

Sono stati arrestati dopo un breve inseguimento con le unità navali della guardia di finanza, due scafisti brindisini, entrambi di 36 anni, che trasportavano verso le coste pugliesi 33 migranti. Questi viaggiavano stipati come sardine nella cabina di un motoscafo modello Ocean Pr032 lungo circa 9,5 metri, munito di due potenti motori fuori bordo "Yamaha" da 250 cavalli

Sono stati arrestati dopo un breve inseguimento con le unità navali della guardia di finanza, due scafisti brindisini (A. Melacca e G. Carone,  entrambi di 36 anni) , che trasportavano verso le coste pugliesi 33 migranti. Questi viaggiavano stipati come sardine nella cabina di un motoscafo modello Ocean Pr032 lungo circa 9,5 metri, munito di due potenti motori fuori bordo “Yamaha” da 250 cavalli.

L’imbarcazione è stata intercettata la scorsa notte al largo del litorale salentino, in località Marina di Novaglie (Lecce), durante un’attività di pattugliamento espletata dai finanzieri del Reparto operativo aeronavale di Bari e del Gruppo aeronavale di Taranto. Alla vista dei militari, gli scafisti hanno tentato di dileguarsi. Ma il natante è stato fermato nel giro di pochi minuti, intorno alle ore 5,15, e scortato verso il porto di Otranto, dove è arrivato in banchina alle 7.

Trovati in discrete condizioni di salute, gli stranieri sono tutti adulti. Provengono presumibilmente dalla Somalia, dall’Iraq e dalla Siria. Dopo essere stati rifocillati e assistiti in porto, hanno raggiunto il centro “Don Tonino Bello di Otranto”.

I due brindisini sono stati invece condotti verso il comando della Sezione operativa navale. Da lì, una volta espletate le pratiche del caso, sono stati poi accompagnati nel carcere di Lecce, con l’accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Il motoscafo, nel frattempo, è stato posto sotto sequestro. Stando agli elementi acquisiti dagli investigatori, l’imbarcazione, la cui assicurazione era scaduta da poco, risulta intestata a un pugliese. I dati relativi alla dichiarazione di potenza dei motori sembrerebbero in regola. Nelle prossime ore si cercherà di appurare se, come probabile, l’unità  risulti oggetto di furto. 

Il sospetto, ad ogni modo, è che gli scafisti pugliesi, dopo il tentativo di riportare in auge il contrabbando di sigarette stroncato sul nascere dall’operazione “Sveti Nikola” del settembre del 2013, abbiano spostato il loro interesse verso il traffico di clandestini, che fra l’altro insiste su rotte analoghe a quelle seguite dalla droga proveniente da Albania e Montenegro. Dietro il carico di disperati intercettati la scorsa notte al largo del Salento, insomma, si celano nuovi intrecci fra la malavita locale e quella dell’Est Europa, sui quali le fiamme gialle stanno cercando di far luce. 

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