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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

La Forestale libera il puma

BRINDISI – Ha avuto esiti risolutori la denuncia inoltrata dai volontari della Lega antivisezione (Lav) di Brindisi al Servizio Cites di Bari del Corpo Forestale dello Stato: l’esemplare di puma femmina ristretto in una gabbia inadeguata dal personale del Circo Fantasy è stato sequestrato e ricoverato in una struttura idonea, al termine di un controllo effettuato nel fine settimana. Il proprietario del circo, Mario Saly, è stato denunciato all’autorità competente perché il puma “era detenuto senza la prescritta documentazione necessaria”, quindi in violazione delle norme Cites che regolano la detenzione e la commercializzazione di esemplari esotici in via di estinzione.

BRINDISI – Ha avuto esiti risolutori la denuncia inoltrata dai volontari della Lega antivisezione (Lav) di Brindisi al Servizio Cites di Bari del Corpo Forestale dello Stato: l’esemplare di puma femmina ristretto in una gabbia inadeguata dal personale del Circo Fantasy è stato sequestrato e ricoverato in una struttura idonea, al termine di un controllo effettuato nel fine settimana.  Il proprietario del circo, Mario Saly, è stato denunciato all’autorità competente perché il puma “era detenuto senza la prescritta documentazione necessaria”, quindi in violazione delle norme Cites  che regolano la detenzione e la commercializzazione di esemplari esotici in via di estinzione.

Nella sua denuncia, corredata di materiale fotografico, la Lav segnalava “il mancato rispetto dei criteri per il mantenimento degli animali nei circhi e nelle mostre viaggianti” stabiliti dalla Commissione Scientifica Cites del ministero dell’Ambiente. Norme che per i grandi felini prevedono l’obbligo di “una struttura interna di almeno 2 metri per quattro per ogni esemplare”, quindi otto metri quadrati, e in cui siano presenti “tavole a diverse altezze per arrampicarsi e pali per lo sfregamento e l’affilatura delle unghie”.

Successivamente la moglie del titolare del circo, Liliana Saly, aveva affermato che la piccola gabbia fotografata dalla Lav serviva solo per i piccoli spostamenti di Pamela (è il nome del puma sequestrato), e che i controlli della Forestale avevano dimostrato che tutto era in regola. Affermazione piuttosto affrettata e di comodo, a quanto sembra, visti gli esiti dell’ispezione.

Piccola nota che poco c'entra con la vicenda, ma che collega il caso a quello denunciato dalla moglie di un detenuto nel carcere di Borgo S.Nicola a Lecce: lì anche le norme Cites per le specie in via di estinzione risulterebbero violate, visto che il consorte della persona che ha concesso un'intervista a BrindisiReport convive con altri due compagni di cella in appena sette metri quadrati.

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