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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Noi, considerati dalla questura di Brindisi giornalisti di serie B

Quasi al termine di una lunga giornata di lavoro, gli operatori dell'informazione locale sono costretti a prendere atto, e ad informarne i lettori, di essere considerati dalla questura di Brindisi giornalisti di serie B. Questa mattina hanno appreso dai notiziari nazionali delle principali testate dell'arresto del sindaco della loro città Mimmo Consales

Quasi al termine di una lunga giornata di lavoro, gli operatori dell’informazione locale sono costretti a prendere atto, e ad informarne i lettori, di essere considerati dalla questura di Brindisi giornalisti di serie B. Questa mattina hanno appreso dai notiziari nazionali delle principali testate dell’arresto del sindaco della loro città Mimmo Consales. Qualcuno, a Brindisi o al Viminale, aveva deciso che era importante dare questa notizia solo alle agenzie di stampa, alla Rai, a Mediaset, a Sky.  Non prima, ma solo ed esclusivamente ai network romani e milanesi.

Nessun comunicato, nessun supporto audiovisivo, nessuna telefonata ai giornalisti di Brindisi, che sono stati convocati in procura per le 11,30 ad ascoltare la ricostruzione delle indagini fatta dal procuratore capo Marco Dinapoli, l’unica fonte da cui la stampa locale ha potuto apprendere notizie con cinque ore di ritardo rispetto ai grandi media.  Tra non poche difficoltà, ricorrendo agli articoli dei mesi passati sulle indagini  e utilizzando i notiziari tv e fonti politiche, tuttavia siamo riusciti a dare una prima informazione ai cittadini di Brindisi in attesa della conferenza stampa.

La beffa in serata, quando dalla questura è stato inviato ai giornali e alle tv, ma non a tutte le testate, lo stesso materiale che gli organi di informazione nazionali avevano ricevuto molto tempo prima. Se il questore Roberto Gentile ritiene di intrattenere tale genere di relazioni con il mondo dell’informazione di questa città, siamo tenuti a far presente sia a lui che al Ministero dell’Interno che si tratta di una strada sbagliata, che mortifica chi ogni giorno, e non solo nelle circostanze straordinarie, racconta quel lavoro svolto dalle forze dell’ordine che non attira l’attenzione delle grandi testate.

Noi riteniamo di aver comunque svolto oggi con attenzione ed impegno il dovere di fornire ai cittadini una informazione il più possibile completa, malgrado le difficoltà causate dalla mancata collaborazione da parte della questura e dello stesso Ministero dell’Interno.
 

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