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Cronaca

“Al Comune finito X Factor, audizioni farsa: la sindaca offende l'intelligenza media”

Il consigliere di Fi, Mauro D'Attis: "Carluccio si era candidata per cambiare le cose, in effetti ci sta riuscendo: in peggio". Giuseppe Cellie per Brindisi Bene Comune: "Le canzoni di Camassa e Bataccia sono piaciute al giudice. Stessa musica, maestro". Alparone dei Cinque Stelle: "Altro che trasparenza"

BRINDISI – “La sindaca di Brindisi ha offeso la mia intelligenza (media)”: la dichiarazione arriva dal consigliere comunale di Forza Italia, Mauro D’Attis subito dopo aver appreso delle nomine degli amministratori unici delle partecipate Multiservizi e Servizi Farmaceutici decise dalla prima cittadina.

Mauro D'AttisGiuseppe Cellie-2“Poteva scegliere direttamente l’amministratore unico delle partecipate. Ha fatto un’audizione farsa che le si ritorce contro, visto che tutti si faranno mille domande su come hanno fatto a scegliere”, prosegue D’Attis. “In realtà si trattava e si tratta di una scelta politica spacciandola per trasparenza. La Carluccio si era candidata per cambiare le cose. E in effetti ci sta riuscendo. In peggio però”.

Commenti negativi anche da Giuseppe Cellie per Brindisi Bene Comune: "X Factor al Comune di Brindisi si è concluso. In finale vanno Bataccia e Camassa", dice. "Le loro canzoni sono piaciute al giudice sindaca Angela Carluccio ma soprattutto tengono ancora in piedi l'orchestra. Come dire, che musica maestro? La stessa", sostiene l'esponente di minoranza.

"Spiace dover constatare che quello che dicemmo in Consiglio Comunale, quando questa maggioranza approvò il Regolamento per la nomina negli enti terzi, è stato puntualmente rispettato.Non ci voleva certo molto a comprendere che quel regolamento che parlava di trasparenza e competenze in realtà non sarebbe servito a nulla", sostengono i consiglieri del Movimento Cinque Stelle Stefano Alparone ed Elena Giglio. "Va chiarito che di fatto al Sindaco, la legge, concede la facoltà di attuare le nomine in piena discrezionalità, ma se si sceglie un percorso di condivisione e partecipazione allora bisogna essere coerenti e trasparenti sino in fondo, non tanto per il rispetto verso i consiglieri comunali, quanto per quello dovuto ai professionisti che decidono di partecipare ad una manifestazione d’interesse", sostengono. 

stefano alparone ed elena giglio-2"Invece la procedura portata avanti non ha fatto altro che evidenziare la palese non volontà di garantire trasparenza rispetto alle scelte effettuate. Quella di oggi infine è stata un’audizione imbarazzante, perché rendere pubblico l’ultimo atto di un procedimento sino a quel momento di fatto sconosciuto a tutti? Nessuno ha saputo per tempo chi avesse inviato la candidatura, non si conoscono ad oggi i parametri con cui sono state valutate le candidature e non si conoscono i curricula dei candidati. Oggi, un cittadino qualsiasi che avesse deciso di partecipare all’audizione non avrebbe avuto gli strumenti per capire nulla, figuriamoci farsi una pallida idea dei candidati", proseguono.

"In attesa della Giunta, prendiamo atto che per gestire la gravissima situazione della Multiservizi che di fatto è più vicina alla messa in liquidazione che ad un risanamento tramite “mirabolanti” fusioni ed ancora ignoti piani industriali, si è deciso di scegliere seguendo percorsi noti alla politica invece di mettere in piedi una seria manifestazione d’interesse realmente trasparente".

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