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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

"La Soprintendenza pronta a smantellare il faro di Forte a mare, fermiamola"

Uno dei beni storici più importanti di Brindisi rischia di scomparire per sempre. La Soprintendenza Belle arti e paesaggio ha appaltato a una ditta privata i lavori per lo smontaggio con conseguente distruzione del faro di Forte a mare, uno dei pochi esempi superstiti con castelletto

BRINDISI – Uno dei beni storici più importanti di Brindisi rischia di scomparire per sempre. La Soprintendenza Belle arti e paesaggio ha appaltato a una ditta privata i lavori per lo smontaggio con conseguente distruzione del faro sull’isola di Forte a mare, uno dei pochi esempi superstiti con castelletto. Tra consiglieri comunali d’opposizione (Mauro D’Attis, Cosimo Elmo e Piero Santoro) chiedono al comune di Brindisi di attivarsi per evitare questo scempio.

Lo fanno attraverso un’interrogazione al sindaco in cui fra l’altro si rimarca che “l’Autorità portuale aveva inserito l’intervento di smontaggio e di recupero del bene con propri fondi, nell’ambito del proprio Piano triennale”. Sul destino del fabbricato lo scorso 25 marzo si svolse una conferenza di servizi nella quale, da quanto si legge nell’interrogazione, l’Authority “ha confermato questa volontà e l’Amministrazione comunale, anche con note successive, ha espresso il parere che si dovesse necessariamente procedere con il recupero integrale del bene”.

La Soprintendenza, però, secondo i tre consiglieri comunali, disertò quell’appuntamento e successivamente accettò “la soluzione dello smontaggio con conseguente distruzione del castelletto per motivi di sicurezza”. Per l’opposizione si tratta di “una assurdità che va fermata subito”.  “L’intervento - è scritto nella interrogazione - è rimasto nelle competenze del Provveditorato OO.PP, dipendendo da Marifari e l’Autorità Portuale ha dirottato quei fondi previsti per il recupero del Faro sull’isola delle Pedagne. E’ rimasta ferma la volontà di tutela sia della Autorità che del Comune (sino a prova del contrario)”.

L’importanza del faro è attestata dal fatto l’Università di Bologna lo ha inserito in una pubblicazione “ed è stato oggetto di un intervento da parte dell’Unesco, oltre che dell’Ordine degli Architetti della provincia di Brindisi”. Dunque D’Attis, Santoro e Elmo hanno “chiesto al sindaco di Brindisi se intende intervenire immediatamente presso il Provveditorato OO.PP. e presso la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio affinché si sospenda l’appalto e si modifichi la destinazione del bene oggetto dello smontaggio, tutelandone l’esistenza e la sua valorizzazione”.

Sulla questione interviene anche il presidente dell’Ordine degli architetti della provincia di Brindisi, Maurizio Marinazzo, il quale riferisce di aver inviato una nota di chiarimenti alla Soprintendenza. “Sulla questione, in verità – spiega Marinazzo - ci eravamo già espressi, a favore di una tutela del bene. Ci sono stati interventi, pubblicazioni ed un convegno a cura dell'Unesco. La posizione di tutela era stata concordata, fra l'altro, fra Autorità portuale e Comune di Brindisi, nei limiti delle rispettive competenze”.

“Proprio in ragione della quasi unicità del bene, pur garantendo condizioni di sicurezza ed integrità – prosegue Marinazzo - la Soprintendenza deve chiarire la propria posizione e indicare la prioritaria esigenza di tutela”.

Marinazzo conclude infine la sua nota con un cenno alla “assurda riforma del Beni Culturali” che sta prendendo vita in questi giorni. Questa iniziativa, secondo Marinazzo, “con la presunta logica della semplificazione, in realtà va a minare ulteriormente un settore fragile e senza effettiva tutela, senza garanzie per i lavoratori del settore stesso e per l'intera comunità, questo è ancora più necessario”.
 
 

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