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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Carovigno

"La tragedia sotto i miei occhi"

TORRE SANTA SABINA (CAROVIGNO) – In 72 disperati a bordo della barca a vela, due scafisti con i tratti somatici diversi rispetto ai profughi che si dileguano quando sentono la parola “polizia” rinunciando ai soccorsi, le urla dei naufraghi feriti. Sono alcuni dei particolari scioccanti raccontati dalla prima persona che si è accorta che stava succedendo qualcosa di insolito sabato pomeriggio verso le 17.30, il primo residente a Santa Sabina che si è accorto della barca a vela sugli scogli attivando la macchina dei soccorsi. Nelle parole di Giuseppe Celino - ex dirigente amministrativo dell’Istituto superiore “Cataldo Agostinelli” di Ceglie Messapica, 71 anni - particolari inediti ed agghiaccianti della tragedia della Mezzaluna.

TORRE SANTA SABINA (CAROVIGNO) – In 72 disperati a bordo della barca a vela, due scafisti con i tratti somatici diversi rispetto ai profughi che si dileguano quando sentono la parola “polizia” rinunciando ai soccorsi, le urla dei naufraghi feriti. Sono alcuni dei particolari  scioccanti raccontati dalla prima persona che si è accorta che stava succedendo qualcosa di insolito sabato pomeriggio verso le 17.30, il primo residente a Santa Sabina che si è accorto della barca a vela sugli scogli attivando la macchina dei soccorsi. Nelle parole di Giuseppe Celino - ex dirigente amministrativo dell’Istituto superiore “Cataldo Agostinelli” di Ceglie Messapica, 71 anni - particolari inediti ed agghiaccianti della tragedia della Mezzaluna.

“Abbiamo sentito dei rumori, ci siamo affacciati ed abbiamo visto la barca a vela sballottata sugli scogli. Gente che era venuta su in coperta per poter scendere a terra, ma nel momento in cui la barca prendeva dei colpi cadevano in mare. Quella è stata la vera tragedia. Fino a quando le onde non hanno spinto la barca all’interno dell’insenatura riuscendo a mantenersi a malapena ferma consentendo a quanti rimasti a bordo di scendere sugli scogli”.

E’ vero che erano 72 due le persone a bordo?

“Si. 72, lo posso sottoscrivere perché me lo hanno ripetuto diverse volte. In più mi è stato detto che in mare c’erano più di dieci persone. Di fatti il ragazzo che piangeva dicendo che c’erano tutte quelle persone in mare, oggi ha riconosciuto il fratello tra i primi due cadaveri ritrovati. Credo – anche se spero di no – che il mare ci restituirà ancora qualcuno. Almeno stando a quanto detto dai ragazzi ieri sera”.

Lei ha visto anche quelli che potrebbero essere i presunti scafisti.

“E’ quanto presumo, ma c’erano due persone totalmente diverse nei tratti somatici da tutti gli altri. Mi si chiedeva di andare a soccorrere gente in difficoltà, però, nel momento in cui ho detto, venite con me, chiamiamo subito la polizia, si sono dileguati. A differenza degli altri che chiedevano l’aiuto dell’ambulanza e delle forze dell’ordine”.

Dice che non ha mai visto piangere nessuno in quella maniera.

“In effetti si. Diversi avevano dei congiunti che non sapevano che fine avessero fatto. Roba davvero straziante”.

Può descrivere i presunti scafisti?

“Erano dei ragazzi vestiti con dei giubbotti grandi uno aveva un berretto di lana, erano ben messi, avevano circa 30-35 anni. Carnagione chiara, probabilmente europei. I ragazzi hanno detto che potevano essere polacchi o ucraini, ma più probabilmente polacchi. Gli scafisti potevano essere presumibilmente tre: uno teneva a bada l’equipaggio, gli altri guidavano, per quanto si è riusciti a capire. I ragazzi hanno anche raccontato di essere stati minacciati con un coltello anche davanti alla guardia di finanza. Intimava loro di stare zitti quando erano a bordo perché le urla erano davvero allucinanti. Noi, infatti,in un primo momento abbiamo avuto paura a uscire in strada perché abbiamo pensato che potesse esserci una rissa. Poi ci siamo resi conto di quanto era successo e abbiamo chiamato i carabinieri”.

Uno dei tre scafisti potrebbe essere la terza vittima recuperata stamattina?

“Si presume di si dalla descrizione fatta da molti che indicavano una persona dagli occhi e la carnagione chiara, proprio come l’ultimo cadavere trovato in mattinata”.

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