rotate-mobile
Cronaca

"La vita di Melissa non ha prezzo"

BRINDISI - "Qualunque pena decidiate di irrogare, sarà sempre minore di quella che lui ha inflitto a Melissa e ai suoi genitori. I genitori di Melissa non sono personalmente interessati a richieste di risarcimento. Quanto vale la vita di Melissa?".

BRINDISI - "Qualunque pena decidiate di irrogare, sarà sempre minore di quella che lui ha inflitto a Melissa e ai suoi genitori. I genitori di Melissa non sono personalmente interessati a richieste di risarcimento. Quanto vale la vita di Melissa? Non abbiamo saputo trovare una risposta, per noi è incommensurabile. Bisognerebbe quantificare una cifra ics per ognuno degli 88 minuti di agonia di Melissa, o per le notti insonni dei genitori. Qualsiasi cifra deciderete di riconoscere, come risarcimento, sarà integralmente devoluta in beneficenza". E' quanto ha chiesto l'avvocato Fernando Orsini legale dei coniugi Bassi, i genitori di Melissa, vittima della strage di Brindisi, nella sua discussione dinanzi alla Corte di Assise di Brindisi, nel corso del processo a carico dell'imprenditore di Copertino, reo confesso della strage davanti alla scuola Morvillo Falcone.

E' stato il passaggio più toccante dell'udienza odierna, dedicata quasi interamente alle discussioni degli avvocati di parte civile. Si ritorna in aula domattina, per concludere con le parti civili. Il 18 giugno la parola passerà alla difesa dell'imputato. Se non vi saranno repliche dell'accusa, ha specificato in aula oggi il presidente della Corte, Domenico Cucchiara, avrà subito dopo luogo la camera di consiglio e si andrà quindi a sentenza. I pm Cataldo Motta (procuratore capo della Dda) e Guglielmo Cataldi hanno chiesto l'ergastolo per Vantaggiato, con l'isolamento diurno per tre anni. Hanno anche chiesto la confisca di tutti i beni.

"Melissa era una ragazza bellissima - ha proseguito Orsini, che ha anche letto dei passaggi di alcuni temi della ragazza, in cui parlava dell'amore per la vita, dei viaggi in pullman, del destino e della giustizia - e io consegno a voi (rivolgendosi alla Corte) il dolore dei genitori, ma anche la loro dignità. Massimo e Rita Bassi hanno perso la loro unica figlia, non hanno invocato mai vendetta, solo giustizia anche se nulla potrà essere come prima. Il papà di Melissa ha dovuto rinunciare al proprio lavoro, ora è dipendente di una casa di accoglienza per anziani e una stanza sarà intitolata proprio a Melissa".

"La madre di Melissa si arrampica ogni giorno, due volte al giorno sulla scaletta, al cimitero, per mettere i fiori davanti alla tomba della figlia. Mai Vantaggiato, nelle 600 pagine di dichiarazioni, ha mostrato segni di partecipazione al dolore della famiglia di Melissa. Non ha mai pronunciato il nome di Melissa".

"Partecipando al processo - ha aggiunto Orsini- abbiamo voluto chiarire nostri dubbi e le nostre incertezze. Il 19 maggio 2012 è una data che ha segnato per sempre l'esistenza di Massimo e Rita Bassi. Una tragedia immane per la famiglia, ma anche di una intera città. Vantaggiato si è arreso. L'autore di quella strage, non ha confessato. Se gli inquirenti non fossero arrivati a lui, come egli ha detto, non avrebbe mai avuto la capacità di consegnarsi" ha anche sottolineato l’avvocato dei genitori di Melissa. Sull'aggravante della finalità terroristica un breve passaggio: "Si è parlato di momento di paura molto forte, di allarme, resta tutto il quadro normativo su cui si e' soffermata l'accusa. Se si esaminano quelle condotte, con obiettività, in considerazione dell'effetto arrecato, si può dire che l'azione è stata idonea a intimidire il Paese".

"Vantaggiato voleva uccidere", aveva invece detto in apertura dell'udienza l'avvocato Fernando Musio, legale del ministero dell'Interno, del ministero dell'Istruzione e della scuola Morvillo Falcone, dinanzi al quale fu attuato l'attentato in cui perse la vita Melissa Bassi e rimasero ferite altre nove persone tra studenti e passanti. L'avvocato Musio, in conclusione ha chiesto un risarcimento danni per ''importi documentati centesimo per centesimo' pari a complessivi un milione e 870 mila euro euro così ripartiti: 345.000 per il ministero dell'Interno, 25mila in solido per Istruzione e scuola Morvillo Falcone e infine 500.000 come danno non patrimoniale per tutte e tre le parti civili da lui rappresentate.

Una cifra simbolica pari a 100 euro è stata invece chiesta dal legale del Comune di Mesagne, per la "ferita inflitta alla città" natale di Melissa Bassi. Il legale, Anna Luisa Valente, ha però invocato una condanna 'giusta' per l'imprenditore reo confesso della strage: "Chiedo che venga affermata - ha detto in conclusione - la colpevolezza dell'imputato con la pena massima prevista". In aula, presente il sindaco di Mesagne, Franco Scoditti. Dopo l'avv. Valente hanno parlato alcuni dei legali delle studentesse ferite e delle loro famiglie, le cui richieste sono state quantificate e presentate con documentazione scritta. Domattina sarà la volta dell'avvocato Raffaele Missere che assiste Cosimo Parato, prima vittima della furia omicida di 'Vanni' il bombarolo, il 24 febbraio del 2008.

 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"La vita di Melissa non ha prezzo"

BrindisiReport è in caricamento