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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Lacerata la rete del nuovo contrabbando

BRINDISI – L’obiettivo era ricostruire una rete per la gestione di un canale di contrabbando “extraispettivo”, come viene definito il traffico illegale che non passa dai varchi doganali. Come una volta: committenti napoletani, scafisti, base in Montenegro, squadre in Puglia per gli sbarchi.

BRINDISI – L’obiettivo era ricostruire una rete per la gestione di un canale di contrabbando “extraispettivo”, come viene definito il traffico illegale che non passa dai varchi doganali. Come una volta: committenti napoletani, scafisti, base in Montenegro, squadre in Puglia per gli sbarchi. E fiancheggiatori, come l’imprenditore Luigi Ciccimarra di Cisternino, finito la notte scorsa agli arresti domiciliari nel corso dell’operazione “Sveti Nikola”, che ha preso il nome dall’isoletta nelle Bocche di Cattaro eletta a punto di movimentazione delle sigarette. C’è anche qualche nome che appartiene ormai al mito del contrabbando stroncato nel 2000 con l’operazione Primavera, come Francesco Prudentino di Ostuni, ma il gip non ha accolto la richiesta di cattura avanzata nei suoi confronti (e del figlio Antonio) dal procuratore capo della Dda di Lecce, Cataldo Motta, e dal sostituto Alessio Coccioli.

Così “Ciccio la busta” (già detenuto per altro) resta nella piccola casella degli indagati a piede libero, almeno per quanto concerne l’indagine chiusa dal blitz odierno. Poi ci sono cinque persone ai domiciliari, e altre 33 trasferite in carcere. Per fare quaranta, il numero delle ordinanze affidate dalla Direzione distrettuale antimafia ai finanziari del comando provinciale di Brindisi e dello Scico di Roma (che hanno provveduto alle notifiche in Campania), bisogna prende altri due indagati che erano fuori per lavoro (uno in Sicilia).

Restano in testa alla nuova organizzazione in qualità di capi, un fasanese, Paolo Ferrara, e un brindisino, Rocco Conserva. Uno per la tradizione del contrabbando più duro e più tecnologicamente e logisticamente attrezzato, dai radar ai “blindati”, ai nascondigli alla Diabolik, quello che innescò la risposta dello Stato che fece piazza pulita nel marzo del 2000, dopo una catena di gravissimi incidenti e di vittime. L’altro il contrabbando che aveva creato nella città capoluogo un mercato del lavoro ed un circuito di consumi illegali, che hanno lasciato una traccia profonda e ancora non cancellata nella società locale, con i guasti conseguenti.

in campo, a quanto pare, questi nuovi contrabbandieri non avevano ancora grandi mezzi da schierare. Le loro imbarcazioni erano bel lontane da somigliare ai potentissimi SuperCorbelli di 16 metri e dalla capacità di carico di 5-7 tonnellate di “bionde”. Questi viaggiavano tra le due sponde dell’Adriatico con cruiser da diporto, come quello – un Jeanneau – semiaffondato il 15 aprile del 2012, obbligando i due dell’equipaggio (tra i quali Ugo Ugolini, arrestato oggi) a mettersi in salvo sull’autogonfiabile e a chiedere soccorso mentre si trovavano a 40 miglia dal porto di Monopoli.

Raccontarono una balla: una falla durante una battuta di pesca d’altura. La conferma che si trattava solo di una debole scusa giunse il 30 aprile, quando poco al largo delle coste della Croazia un pescatore segnalò all’autorità marittima locale la presenza di un grosso motoscafo semisommerso. Nella stiva c’erano una tonnellata e mezzo di sigarette e la patente nautica, falsa, di Ugolini. Fu quello l’episodio, hanno spiegato oggi gli investigatori delle “fiamme gialle” e il procuratore Motta, che fornì il punto di partenza per le indagini, punteggiate poi sino a pochi mesi fa da sequestri di carichi di sigarette, motoscafi, auto e camion apparentemente casuali, ma in realtà legati ad un attento monitoraggio sia aereonavale, legato all’andamento delle intercettazioni disposte dal magistrato competente.

Non parlavano molto al telefono, i nuovi contrabbandieri. Anzi, si erano divisi in piccole squadre che usavano più i vecchi sistemi, le radio ricetrasmittenti criptate, che le tecnologie della telefonia mobile. Ora si tratta di capire quanto sia importante il filo che collega Brindisi e Fasano a Napoli, e cioè se si tratti solo di una relazione commerciale, o se dalla Campania invece non sia partito l’input per la riattivazione del traffico di sigarette via mare. Sigarette che non sono più le famose Marlboro e altre marche della Philip Morris come negli anni Ottanta e Novanta, ma le italianissime Yesmoke, prodotte da una società privata, acquistabili anche sul web, abbastanza esportate all’Est, da dove poi alcuni stock rientravano lungo il canale del contrabbando extraispettivo, ovviamente esentasse e quindi a prezzi molto più bassi più bassi. E questo è il secondo filone di possibili sviluppi delle indagini.

Una rete, hanno precisato gli investigatori (per la Guardia di Finanza c’erano il comandante provinciale colonnello Vincenzo Mangia, il comandante del Nucleo di polizia tributaria, maggiore Gabriele Sebaste, e il vicecomandante dello Scico di Roma, il servizio che si occupa di criminalità organizzata, colonnello Giuseppe Pisano) che alimentava solo il mercato italiano. A differenza di quella del contrabbando che punta a violare i varchi doganali, come il porto di Brindisi dove le intercettazioni di carichi sono quasi all’ordine del giorno, indirizzato verso altri paesi europei.

Arresti in carcere - Francesco Alfarano, Brindisi, Vincenzo Balzamo, Cercola (Na), Luigi Canfora, Nola, Eligio Cascione, Monopoli, Angelo Cavallo, Osuni, Antimo Cesaria Maria, Brindisi, Francesco Cofano, Fasano, Rocco Conserva, Brindisi, Filippo Dario, Brindisi, Nicolw De Candis, Pezze Di Greco, Paolo De Candis, Pezze di Greco, Lazzaro Di Lauro, Brindisi, Massimiliano Errico, Brindisi, Paolo Ferrara, Fasano, Cosimo Filomeno, Brindisi, Mondi Ladi, Fasano, Lorenzo Legrottaglie, Fasano, Luigi Legrottaglie, Fasano, Mariana Legrottaglie, Fasano, Andrea Lonoce, Brindisi, Antonio Lonoce, Brindisi, Giuseppina Mancini, Fasano, Leonardo Martellotta, Fasano, Davide Melacca, Brindisi, Maurizio Muscogiuri, Brindisi, Mario Nitti, Savelletri, Rocco Pecere, Ostuni, Crescenzo Pistoia, Fasano, Angelo Roccamo, Brindisi, Luca Schena, Fasano, Graziano Semeraro Ceglie Messapica, Geronimo Suma, Ceglie, Ugo Ugolini, Brindisi, Vincenzo Zambrano Napoli.

Arresti domiciliari - Luigi Ciccimarra, Cisternino, Francesco Giuseppe De Tommaso, Casamassina, Leonardo Lacorte, Ostuni, Lomartire Antonio, Fasano, Angelo Sciatti, Fasano.

A piede libero: Antonio Prudentino, Ostuni, Francesco Prudentino, Ostuni.

 

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