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Cronaca

Scarcerato il latitante arrestato a Brindisi: “Non sapevo fossi ricercato”

Il giudice del Tribunale: “Esigenze cautelari non più attuali”. Raffaele Turco era ricercato dal 2012 per spaccio di droga nel 2009

BRINDISI – Libero dopo essere stato considerato latitante per sette anni. E’ stato scarcerato dal Tribunale di Brindisi Raffaele Turco, 39 anni, arrestato lo scorso fine settimana dopo essere stato ricercato dal 2012, essendo riuscito a sottrarsi all’ordinanza di custodia cautelare ottenuta dalla Procura nell’inchiesta sullo spaccio di droga in Valle d’Itria.

La scarcerazione

TURCO Raffaele classe 1979-2Turco (nella foto accanto), difeso dall’avvocato Vito Cellie, è stato rimesso in libertà nel pomeriggio di ieri, mercoledì 20 febbraio 2019, dallo stesso Tribunale di fronte al quale pende il processo scaturito dall’inchiesta per droga, nel quale figurava come imputato contumace, non essendosi mai presentato in aula. Assente, a quanto pare, perché non avrebbe mai saputo di essere stato destinatario prima dell’ordinanza di arresto, poi del rinvio a giudizio, dal momento che pochi mesi prima del blitz si trasferì per lavoro in Germania. Lavora dal mese di febbraio 2012 come panettiere, con contratto regolare.

Sarebbe stato, quindi, latitante suo malgrado non essendo a conoscenza di quel provvedimento. Fatto sta, che il giudice ha accolto l’istanza presentata dal penalista sostenendo che non ci fossero più esigenze cautelari attuali. L’ordinanza di custodia, quindi, è stata caducata e Turco ha lasciato il carcere di Brindisi, nel quale era stato accompagnato domenica mattina.

Nella documentazione raccolta, ci sono gli atti che attestano il trasferimento in Germania di Turco, tra i quali il cambio di residenza con richiesta presso il consolato di Monaco.

L’arresto

vito cellie-2L’arresto risale a tre giorni prima, nella notte a cavallo tra sabato 16 e domenica 17 febbraio, alla periferia di Brindisi: i militari erano impegnati in un servizio di controllo e hanno intimato all’auto a bordo della quale Turco era assieme a un altro uomo di fermarsi. Da lì a poco, i carabinieri hanno scoperto che a carico di Turco pendeva il provvedimento di arresto firmato sette anni addietro dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, Tea Verderosa, nell’ambito dell’inchiesta chiamata “Pantera” su un giro di droga tra Ostuni e Cisternino.

Turco, nato a Cisternino, ma domiciliato all’epoca a Ostuni, fu l’unico a non essere arrestato il giorno del blitz. In sei finirono agli arresti, con identica accusa.

Per quelle imputazioni, quindi, Turco è finito in carcere e lunedì mattina ha affrontato l’interrogatorio di garanzia dinanzi al gip Tea Verderosa: in tale occasione, sempre assistito dall’avvocato Vito Cellie (nella foto accanto), ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Tornerà in Tribunale per la prossima udienza del processo.

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