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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Bonifiche ferme da due anni: "Crisi ambientale e licenziamenti ad Autigno"

Crisi ambientale ad Autigno, e perdita di altri due posti di lavoro alla discarica di bacino colpita da sequestro giudiziario e fermo amministrativo. Lo dice il sindacato Cobas che denuncia il licenziamento dei due dipendenti delle aziende Geoambiente ed Elettrogas

BRINDISI – Crisi ambientale ad Autigno, e perdita di altri due posti di lavoro alla discarica di bacino colpita da sequestro giudiziario e fermo amministrativo. Lo dice il sindacato Cobas che denuncia il licenziamento dei due dipendenti delle aziende Geoambiente ed Elettrogas. “Queste aziende   operano da alcuni anni  all'interno della discarica di Autigno per conto del Comune di Brindisi svolgendo la attività di recupero del gas che si forma dai rifiuti ,  trasformandolo in energia elettrica. Il Comune di Brindisi – spiega il Cobas - ha incassato  per questo affidamento diverse centinaia di miglia di euro nel corso degli anni”.

“Nella giornata di sabato 20 maggio i due lavoratori interessati hanno ricevuto una raccomandata il cui contenuto era il licenziamento in tronco. Nella raccomandata inviata ai lavoratori le  ditte lamentano  la grossa presenza di percolato nella discarica che ormai da un anno impedisce l'estrazione del gas, di fatto bloccando qualsiasi produzione di energia elettrica. E' da novembre 2016 – dice ancora la nota sindacale - che la produzione elettrica , che nell'ultimo periodo era fortemente diminuita , è scesa a zero”.

La lettera di licenziamento Geoambiente Elettrogas-2“Da qui la decisione di licenziare i due dipendenti che da numerosi anni operano nella attività di recupero gas. A leggere bene quello che scrivono le ditte nella lettera di licenziamento si evince una situazione ambientale a dir poco catastrofica. La cosa che sembra certa – rileva il Cobas - è che i teloni di contenimento del percolato sono irrimediabilmente  rotti  da molti anni , senza un  serio intervento che rimuovesse le cause dell'inquinamento”.

“Aggiungiamo il periodo del sequestro giudiziario durato  un anno e mezzo in cui le piogge sono cadute abbondanti per capire il disastro che c'è. Abbiamo raccolto delle voci che i pozzi , anche ad una buona distanza dalla discarica , buttano fuori di tutto. Se questo dovesse risultare vero – denuncia il sindacato di base - parliamo di un disastro ambientale dalle proporzioni gigantesche. Queste preoccupazioni le avevamo esternate già anni fa nel corso delle manifestazioni davanti la discarica di Autigno ; ripetute con caparbia convinzione durante le proteste contro la decisione di costruire un impianto di compostaggio  nella stessa zona tra gli ulivi”.

Domani mattina , lunedì 22 maggio 2017 , il sindacato Cobas si recherà al Comune “per chiedere un incontro immediato con la sindaca , Angela Carluccio , e l'assessore alla Ecologia , Vito Carella , allo scopo di verificare qualsiasi possibilità di evitare i licenziamenti e chiedere con forza che si  cominci a mettere mani seriamente ad un disastro ambientale di grandissime proporzioni. Il prezzo di questo disastro , ambientale ed occupazionale , non può essere pagato come al solito da lavoratori e cittadini”.

La lettera di licenziamento inviata da Livorno ai due lavoratori, mittente la società consortile a responsabilità limitata Elettrogas e Geoambiente, è esplicita e parla dell'impossibilità tecnina di proseguire la produzione di energia tramite l'intercettazione del gas causa il dilagare del percolato, dovuto al mancato avvio dei lavori di bonifica e messa in sicurezza della discarica a oltre due anni dal bando di gara. L'azienda, purtroppo, non può neppure ricorrere alla richiesta di ammortizzatori sociali.

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