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Le gondole brindisine finiscono sull' "Indipendent"

BRINDISI – E’ finita sulle colonne del quotidiano britannico “The Indipendent” la singolare proposta del titolare dei Cantieri Navali Brindisi, Giuseppe Gioia, che ha scritto all’Ente Gondola di Venezia per offrire la vendita di imbarcazioni non più in legno, bensì in vetroresina

BRINDISI – E’ finita sulle colonne del quotidiano britannico “The Indipendent” la singolare proposta del titolare dei Cantieri Navali Brindisi, Giuseppe Gioia, che ha scritto all’Ente Gondola di Venezia per offrire la vendita di imbarcazioni non più in legno, bensì in vetroresina, promuovendo l’affare ipotizzando una logica di risparmio dovuto proprio all’uso della plastica, che permetterebbe di fatto di ridurre i costi di manodopera e manutenzione.

Anche la stampa inglese ha ripercorso l’intera vicenda, accostando l’idea di una città che negli anni ha dovuto fronteggiare eserciti, alluvioni e invasioni turistiche, e che ora invece si ritrova ad opporsi alle gondole “alternative”.

Così come viene riportata la proposta di Gioia, allo stesso modo in cui è stato fatto nelle ultime ore dai media italiani che hanno ripreso ad ampio raggio la notizia, non manca la scettica posizione ufficiale dell’Ente Gondola che rispedisce al mittente qualsiasi tentativo di violazione della tradizione, almeno secondo quanto percepito da quelle parti. “Si tratta di Venezia, non di un parco divertimenti”, ha risposto piuttosto seccato Aldo Reato, direttore dell’Ente Gondola, secondo il quale evidentemente l’introduzione di gondole dal nuovo materiale trasformerebbe i canali veneziani in una sorta di Disneyland.

Non così secondo Gioia, disposto a costruire e vendere le gondole per circa 25mila euro, con la possibilità per l’Ente di risparmiare cifre significative dal punto di vista della manutenzione. E’ lo stesso Gioia, d’altra parte, a volere capire quale regolamento – comunale o regionale che sia – imponga la realizzazione di gondole solo in legno e seguendo tecniche tradizionali.

“The indipendent”, comunque, non lesina critiche alle recenti politiche scelte da Venezia anche in fatto di turismo, soprattutto alla luce dei timori che il giro in gondola fosse diventata ormai un’offerta “pacchiana” per attrarre turisti. Venezia viene così dipinta come una città che sta per diventare morta, o comunque, citando il pezzo, “nulla di più di un bel parco tematico, visto che la presenza di turisti ha determinato un aumento dei prezzi, costringendo però i veneziani a fare le valigie e a trovare una seconda casa”.

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