rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Lecce, cambia e aumenta la povertà

LECCE - Sono stati resi noti, lo scorso venerdì 16 dicembre, presso la Sala Congressi dell’Hotel Tiziano di Lecce, i risultati di un’indagine sulla povertà nel capoluogo salentino. Lo studio - promosso nell’ambito del progetto “Osservatorio delle Povertà e delle Risorse”, elaborato dalla Caritas Diocesana di Lecce - è stato realizzato a seguito di un protocollo d’intesa, primo nel suo genere, tra Comune di Lecce, Provincia di Lecce, Dipartimento di Scienze Sociali e della Comunicazione dell’Università del Salento, ed Associazione forLife Onlus.

LECCE - Sono stati resi noti, lo scorso venerdì 16 dicembre, presso la Sala Congressi dell’Hotel Tiziano di Lecce, i risultati di un’indagine sulla povertà nel capoluogo salentino. Lo studio - promosso nell’ambito del progetto “Osservatorio delle Povertà e delle Risorse”, elaborato dalla Caritas Diocesana di Lecce - è stato realizzato a seguito di un protocollo d’intesa, primo nel suo genere, tra Comune di Lecce, Provincia di Lecce, Dipartimento di Scienze Sociali e della Comunicazione dell’Università del Salento, ed Associazione forLife Onlus.

Per l’occasione hanno manifestato apprezzamento per il lavoro svolto dal Dipartimento dell’Università nella raccolta dei dati, il sindaco del capoluogo salentino, Paolo Perrone, il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone e la vicepresidente della Regione Puglia, Loredana Capone, tutti concordi altresì nell’esprimere il loro plauso per la meritoria opera dipanata quotidianamente dalla Caritas leccese che, attraverso i suoi volontari, svolge talvolta un ruolo di supplenza di azioni sociali che graverebbero in capo agli attori preposti al welfare.

Nel report - presentato da Maria Mancarella, sociologa, psicologa e docente presso l’Università del Salento, e da Serena Quarta, ricercatrice del Dipartimento di Scienze Sociali e della Comunicazione - emerge che a rivolgersi ai centri Ascolto della Caritas leccese, sono tre principali categorie di utenti alla ricerca di un tetto sotto cui ripararsi durante le ore notturne, di vestiario e, ancora di più, di un pasto caldo: disoccupati (68,1%), pensionati (10,9%) e casalinghe (8,6%). Più del 35% di essi è di nazionalità italiana, con un incremento di 5 punti percentuali rispetto all’anno precedente, con un’età che supera i 35 anni e un livello d’istruzione medio-basso.

Il dato più sorprendente è che, spesso, si tratta di individui che pure hanno un lavoro, seppure altamente precario o poco qualificato (i cosiddetti lavori low skill), e un domicilio stabile, sia esso costituito da una abitazione in proprietà o, più di frequente, in affitto da ente pubblico. In definitiva, in assoluta antitesi rispetto ai tempi passati o alla concezione tradizionale della povertà, oggi questa non può essere più intesa come condizione economica oggettivamente misurabile, bensì come senso di insicurezza, di instabilità e insieme come fragilità di relazioni, precarietà lavorativa, insicurezza sociale, inadeguatezza ad un sistema governato da produttività ed alta competitività.

Per tali ragioni, può dirsi certamente emblematico il titolo assegnato alla pubblicazione: Impoveriti.

In essa, oltre al commento del report, sono contenuti, tra gli altri, gli autorevoli interventi di don Attilio Mesagne, direttore della Caritas Diocesana di Lecce e del professore Vitantonio Gioia che riflette sulla necessità di andare oggi “oltre la barriera del silenzio sociale”.

In apertura della divulgazione, invece, una presentazione di Monsignor Domenico D’Ambrosio, Arcivescovo Metropolita di Lecce, che non manca di esprimere da un lato preoccupazione per lo spaccato inedito che l’analisi offre, ma anche per sottolineare la necessità che le Istituzioni tutte, accanto alla Caritas, intavolino una doverosa riflessione che possa condurre a prevenire le situazioni di disagio sociale.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lecce, cambia e aumenta la povertà

BrindisiReport è in caricamento