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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Ceglie Messapica

Lettera anonima Ceglie, rapporto pronto. Due procure per la competenza

CEGLIE MESSAPICA – I carabinieri hanno concluso gli accertamenti preliminari sulla lettera anonima in cui una mano ignota adombra pesanti sospetti sulla conduzione dell’ultima campagna elettorale amministrativa da parte di alcuni rappresentanti della coalizione di centrodestra che ha vinto le elezioni con il candidato sindaco Luigi Caroli, accuse che hanno suscitato unanime indignazione n egli ambienti politici locali.

CEGLIE MESSAPICA – I carabinieri hanno concluso gli accertamenti preliminari sulla lettera anonima in cui una mano ignota adombra pesanti sospetti sulla conduzione dell’ultima campagna elettorale amministrativa da parte di alcuni rappresentanti della coalizione di centrodestra che ha vinto le elezioni con il candidato sindaco Luigi Caroli, accuse che hanno suscitato unanime indignazione n egli ambienti politici locali. Il comandante la stazione dell’Arma, maresciallo Sante Convertini, ha stilato un rapporto sui risultati delle indagini svolte, compreso l’interrogatorio della giovane donna sentita come persona informata sui fatti, e l’ha trasmesso al procuratore Marco Di Napoli e al procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta, perché possano decidere sulla competenza.

Nella lettera si ipotizzano anche reati di tipo mafioso. La Dda dovrà stabilire se gli elementi acquisiti siano tali da poter interessare la Procura antimafia. Se Motta non riterrà la sussistenza di proprie competenze, sarà la Procura di Brindisi a diventare titolare dell’inchiesta che sta cercando di svelare i retroscena della lettera diramata con una ventina di raccomandate, spedite attraverso mail box, si dice di San Vito dei Normanni e Ostuni. Tra i destinatari persino il presidente della repubblica Giorgio Napolitano, e poi tanti politici, alcuni anche cegliesi, forze dell’ordine e la Procura antimafia di Lecce. La lettera, con sospetto tempismo, fu recapitata ai vari destinatari pochi giorni prima della riunione consiliare di insediamento del sindaco Luigi Caroli, subentrato a Pietro Federico sconfitto per una settantina di voti, e la giunta di centrodestra. Nella lettera l’anonimo estensore spara bordate contro il sindaco appena eletto e contro un altro esponente di rilievo della coalizione. Un terzo politico di questa coalizione viene tirato in ballo. Ma non in modo pesante come gli altri due.

L’anonimo, che sembra molto bene informato su date di nascita e indirizzi di alcune persone ree, secondo lui, di avere venduto i propri voti in cambio di denaro. Parla anche di feste a base di cocaina e sesso per convincere alcune persone indecise su chi votare. Il Consiglio comunale condannò quel modo indecente e insidioso di condizionare la vita pubblica, esprimendo solidarietà alle persone coinvolte. Sul fronte investigativo i carabinieri iniziarono a indagare su delega della Procura di Brindisi che, nel frattempo, aveva ricevuto la denuncia per calunnia da parte di uno dei politici tirati in ballo. Le indagini sono state svolte in maniera molto discreta. L’unica cosa trapelata è che è stata interrogata una giovane donna che lavora a San Vito dei Normanni, ma come persona informata sui fatti.

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