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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Lisi ai domiciliari: ora la suspense

BRINDISI - Arresti domiciliari per il maresciallo della guardia di finanza Pasquale Lisi, finito in cella il 2 dicembre scorso per le ipotesi di reato di corruzione, violazione del segreto d'ufficio e favoreggiamento personale nei confronti dell'avvocato brindisino Giovanni Faggiano, finito nel ciclone relativo ai rifiuti a Napoli, ma anche in Calabria e in Abruzzo. Il giudice per le indagini preliminari Valerio Fracassi, ha accolto l'istanza accolta dall'avvocato Gianvito Lillo, difensore del militare, che aveva chiesto un'attenuazione della misura cautelare.

BRINDISI - Arresti domiciliari per il maresciallo della guardia di finanza Pasquale Lisi, finito in cella il 2 dicembre scorso per le ipotesi di reato di corruzione, violazione del segreto d'ufficio e favoreggiamento personale nei confronti dell'avvocato brindisino Giovanni Faggiano, finito nel ciclone relativo ai rifiuti a Napoli, ma anche in Calabria e in Abruzzo. Il giudice per le indagini preliminari Valerio Fracassi, ha accolto l'istanza accolta dall'avvocato Gianvito Lillo, difensore del militare, che aveva chiesto un'attenuazione della misura cautelare.

All'istanza ha dato parere favorevole anche il pm Milto De Nozza titolare dell'inchiesta. A pesare sul ritorno a casa del finanziere la sospensione dal servizio, la precaria condizione di salute, l'atteggiamento collaborativo dell'indagato nel corso delle quattro ore di interrogatorio dei giorni scorsi nelle quali il finanziere ha chiarito la sua posizione e probabilmente andando oltre questo aspetto facendo nuove rivelazioni, sulle quali, tuttavia, al momento vige il più stretto riserbo.

Se dovesse corrispondere al vero ciò che si dice in molti ambienti cittadini, non poche aziende resteranno perciò con il fiato sospeso. Nelle prime battute della vicenda si sarebbe potuto supporre che fosse quello di Giovanni Faggiano il ruolo centrale, in realtà sembra che per l'avvocato resti in piedi un ambito di indagini strettamente legato al filone dei rifiuti ed alle operazioni connesse con le attività di Enerambiente in varie regioni, mentre da Pasquale Lisi si potrebbero irradiare altre piste.

Tante le domande che circolano in città: quelle con alcuni imprenditori, ma anche persone impegnate in politica a vari livelli, anche alti, erano solo amicizie personali e di vecchia data? Come faceva Lisi a frequentare praticamente ogni giorno ristoranti non certo alla portata di tutti? Non è chiaro cosa sia effettivamente in mano agli investigatori, allo stato attuale, e se sia vero o meno che la vicenda dell'assunzione della figlia del sottufficiale originario di Fasano presso un istituto di vigilanza di Brindisi, attraverso l'interessamento di Giovanni Faggiano, sia l'unica motivazione dell'interesse degli inquirenti alla vicenda. Se lo fosse, invece, un metaforico, grande sospiro di sollievo si solleverebbe da molti ambienti.

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