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Cronaca

L'ultimo saluto allo scalatore di S.Vito

SAN VITO DEI NORMANNI - Una cerimonia funebre silenziosa, composta, ma molto sentita quella che ha accompagnato l'ultimo viaggio dell'ingegnere di San Vito dei Normanni Domenico Loparco, morto sulle montagne del Grignone nel Lecchese, sabato 8 dicembre scorso precipitando in un abisso per circa 50 metri. "Domenico è stato scelto da Dio perchè era un giusto": ha detto padre Arcangelo della chiesa di San Francesco, dove si sono celebrati nel pomeriggio di oggi i funerali del 37enne.

SAN VITO DEI NORMANNI - Una cerimonia funebre silenziosa, composta, ma molto sentita quella che ha accompagnato l'ultimo viaggio dell'ingegnere di San Vito dei Normanni Domenico Loparco, morto sulle montagne del Grignone nel Lecchese, sabato 8 dicembre scorso precipitando in un abisso per circa 50 metri. "Domenico è stato scelto da Dio perchè era un giusto": ha detto padre Arcangelo della chiesa di San Francesco, dove si sono celebrati nel pomeriggio di oggi i funerali del 37enne.

Oggi il gelo è calato su San Vito dei Normanni, cittadina nel Brindisino di 20mila abitanti, dove era cresciuto Domenico Loparco. Quel freddo che tra dolore e lacrime si è percepito nella pelle e sul viso di chi ha dato l'ultimo saluto al 37enne, era lo stesso che a Domenico Loparco regalava pace e beatitudine quando raggiungeva le cime durante le sue scalate. L'ingegnere amava lo sport e la montagna, l'alpinismo era diventato una strada felice della sua vita. Ed è proprio mentre faceva ciò che lo rendeva felice che Domenico Loparco ha perso la vita quattro giorni fa.

Una persona responsabile, prudente e genuina, questo è stato il 37enne nella sua vita. Conosceva i rischi di ogni giorno, conosceva perfettamente come affrontare quello sport ma purtroppo ciò che è accaduto quel sabato mattina è stato solo dettato dalla sfortuna. "Le anime dei giusti sono nelle mani di Gesù - ha detto padre Arcangelo durante l'omelia - La lettura di Marco che ho scelto non è un caso ma perchè Domenico è un giusto. Lui ha praticato, ha amato e ha promosso sempre la giustizia e questo perchè nel proprio cuore aveva un patrimonio di valori. Domenico era un buono, un uomo geniale e Dio l'ha trovato degno di sé, ha trovato in lui le giuste virtù".

Una piccola folla ha salutato per l'ultima volta il ragazzone buono e caparbio nella sua San Vito, lasciata dopo il liceo solo per andare a studiare a Bologna. Un applauso ha accolto il feretro del giovane all'uscita dalla chiesa: sulla bara dell'alpinista c'erano delle rose bianche come la purezza e la bontà di Domenico Loparco, un uomo giusto e capace, che ha lasciato troppo presto questa vita.

L'incidente mortale sulle montagne di Lecco è accaduto intorno le ore 13 di sabato scorso, 8 dicembre, nel giorno dell'Immacolata. Domenico Loparco, era in escursione insieme ad un gruppo di guide del Cai. Lui stava frequentando anche un corso per diventare istruttore. Il masso che ha ostacolato la discesa è stato l’evento fatale per il 37enne, infatti è precipitato nell’imboccatura di una grotta verticale proprio mentre aggirava questo grosso ostacolo.

Il recupero del corpo dell'ingegnere è avvenuto a 24 ore dall'incidente, grazie agli uomini del soccorso alpino. Domenico Loparco è morto per le molteplici fratture riportate. L'escursionista viveva a Monza oramai da anni, si era trasferito dopo la laurea in Lombardia, per lavoro. Ieri, la salma di Loparco ha fatto rientro nella sua città natale per l'ultima volta. La sua azienda ha inviato una corona di fiori bianchi come le neve e gialli come il sole.

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