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Cronaca Carovigno

Mangiano un fungo velenoso: madre, padre e figlio finiscono in ospedale

Un'intera famiglia di Carovigno (padre 66enne, madre 64enne e figlio 35enne) si trova ricoverata nell'ospedale di Ostuni con sintomi di un'intossicazione quasi certamente riconducibile a un fungo velenoso mangiato ieri (15 novembre) a pranzo. Si tratta del "Lepiota-helveola sub incarnata". I funghi, da quanto appreso, sono stati raccolti nell'agro di Carovigno

CAROVIGNO – Un’intera famiglia di Carovigno (padre 66enne, madre 64enne e figlio 35enne) si trova ricoverata nell’ospedale di Ostuni con sintomi di un’intossicazione quasi certamente riconducibile a un fungo velenoso mangiato ieri (15 novembre) a pranzo. Si tratta del “Lepiota-helveola sub incarnata”. I funghi, da quanto appreso, sono stati raccolti nell’agro di Carovigno.

Intorno all’una della scorsa notte, tutti e tre hanno cominciato a sentirsi male, accusando problemi gastrointestinali che in mattinata li hanno costretti a recarsi nella struttura ospedaliera della Città Bianca. I medici hanno subito attivato l’esperto micologo reperibile dell’Asl di Brindisi. Questi, come da prassi, si è messo in contatto con il centro Antiveleni di Milano.

Fortunatamente, i pazienti non versano in gravi condizioni, ma il quadro clinico è monitorato costantemente. Dall’apertura della stagione autunnale della raccolta funghi, è stata superata la soglia dei 20 casi di intossicazione nella provincia di Brindisi. Quello più critico riguardò un brindisino che venne trasportato nel Centro trapianti di Bari dopo aver mangiato un fungo raccolto nel bosco del Compare.

La realtà locale riflette un fenomeno che anche a livello nazionale ha fatto registrare un vero e proprio boom. Come riportato in un articolo pubblicato ieri sul quotidiano “La Stampa”, il Centro antiveleni di Pavia, struttura di riferimento per i casi tossicologici, ha trattato 220 pazienti intossicati provenienti dal Nord Italia, di cui 21 in condizioni preoccupanti.

La cosa che stupisce è che la gente continui ad affidarsi alla raccolta funghi fai da te, ignorando i consigli che vengono rivolti dagli esperti del settore. Se non si è muniti di licenza (rilasciata dall’Asl) per la raccolta dei funghi, è infatti doveroso rivolgersi solo ed esclusivamente alle rivendite autorizzate, lasciando perdere i raccoglitori improvvisati. 

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