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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Manifestazione non autorizzata, di nuovo a processo Bobo Aprile

Per un sit-in del 30 giugno 2014, davanti al municipio del capoluogo, di nuovo a processo il segretario provinciale del Cobas, Roberto Aprile, che il 2 maggio dovrà comparire davanti al giudice per rispondere di manifestazione svoltasi senza autorizzazione del questore

BRINDISI – Per un sit-in del 30 giugno 2014, davanti al municipio del capoluogo, di nuovo a processo il segretario provinciale del Cobas, Roberto Aprile, che il 2 maggio dovrà comparire davanti al giudice per rispondere di manifestazione svoltasi senza autorizzazione del questore. In realtà, spiega Aprile stamani in un comunicato, quella mattina il luogo dove si svolsero i fatti ospitò lo svolgimento di una manifestazione analoga e sullo stesso tema, il problema della raccolta rifiuti a Brindisi, organizzata dalla ex consigliera di parità Livia Antonucci.

Livia Antonucci aveva regolarmente chiesto e ottenuto l’autorizzazione per svolgere la manifestazione di protesta, che era concomitante con una seduta del consiglio comunale dedicata all’approvazione del bilancio, ma si era anche resa conto che per lo stesso giorno e la stessa ora era annunciata anche una iniziativa del Cobas. Quindi, dice Roberto Aprile, la Antonucci lo chiamò per comunicargli che si sarebbe potuta condividere la piazza senza alcun problema, quindi non vi era necessità che il Cobas richiedesse a sua volta autorizzazione alla polizia.

Ma nel corso dello svolgimento delle due iniziative, racconta Aprile, la Digos riprese tutte le fasi della protesta e inoltrò poi denuncia contro il Cobas per manifestazione non autorizzata, tesi confermata dal magistrato inquirente. Quindi il 2 maggio Roberto Aprile dovrà rispondere del reato di cui all’articolo 25 del Regio Decreto del 1931.

“Nel procedimento giudiziario invece non c’è traccia di una denuncia da parte dell’ex consigliera comunale”, protesta Roberto Aprile, proprio perché vi era quell’intesa poc’anzi accennata, pertanto  non sussisterebbe l’aver occupato lo spazio di una manifestazione di altri, senza averne titolo. “Il Cobas non si meraviglia di tutto questo perché in Italia siamo di fronte ad una situazione dove   ad esigenze di carattere sociale si risponde sempre più con la polizia”, conclude il segretario del sindacato.

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