Marò, l'Italia sollecita decisione
ROMA - L'Italia si aspetta una decisione della Corte suprema di Nuova Delhi sulla giurisdizione del caso dei due marò pugliesi, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, entro il 17 dicembre, prima cioè della pausa natalizia. E ''confida'' che la sentenza sancisca il ''diritto'' dei due militari accusati di omicidio ad essere giudicati in Italia. In caso contrario, ci sarà una ''reazione'' sul ''piano bilaterale, europeo e multilaterale''. ''Il diritto è dalla parte dell'Italia'', ha ricordato ieri il ministro degli Esteri, Giulio Terzi.
ROMA - L'Italia si aspetta una decisione della Corte suprema di Nuova Delhi sulla giurisdizione del caso dei due marò pugliesi, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, entro il 17 dicembre, prima cioè della pausa natalizia. E ''confida'' che la sentenza sancisca il ''diritto'' dei due militari accusati di omicidio ad essere giudicati in Italia. In caso contrario, ci sarà una ''reazione'' sul ''piano bilaterale, europeo e multilaterale''. ''Il diritto è dalla parte dell'Italia'', ha ricordato ieri il ministro degli Esteri, Giulio Terzi.
La soluzione potrebbe arrivare prima di Natale per i due marò pugliesi trattenuti in India da quasi un anno. Anche i colleghi di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, della Marina Militare e del Reggimento San Marco, continuano a far sentire la propria vicinanza anche attraverso il social network Facebook. Da alcuni giorni si condivide la foto con il simbolo del reggimento e l'augurio che i due marò pugliesi possano far rientro in patria prima del 25 dicembre.
In un'intervista, ieri, il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha sollevato una speranza in più: "Confidiamo che la Corte riconoscerà le ragioni del diritto. In caso contrario intraprenderemo tutte le opportune iniziative, sia sul piano bilaterale che europeo e multilaterale" (la decisione sarà resa nota il 17 dicembre 2012 così come confermato dal sottosegretario Staffan De Mistura).
"Sono trascorsi più di tre mesi da quando l'Alta Corte dell'India è stata investita del caso ma l'Italia sta intensificando le sollecitazioni affinché si evitino ulteriori ritardi nell'emanazione della sentenza in merito alla giurisdizione del caso", ha aggiunto Giulio Terzi.