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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Marò: primo giorno in libertà

KOCHI (INDIA) – Primo giorno in libertà a Kochi, nello Stato Indiano del Kerala, per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Sistemati in un hotel sull'isola di Willingdon, dove ha base anche il Comando navale meridionale indiano, i due fucilieri del Battagliane San Marco sono usciti stamani solo per adempiere ad una delle condizioni poste dal giudice che gli ha concesso la libertà dietro cauzione: si sono recati a firmare il foglio di presenza nel Commissariato centrale di polizia della città, come faranno ogni giorno.

KOCHI (INDIA) – Primo giorno in libertà a Kochi, nello Stato Indiano del Kerala,  per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Sistemati in un hotel sull'isola di Willingdon, dove ha base anche il Comando navale meridionale indiano, i due fucilieri del Battagliane San Marco sono usciti stamani solo per adempiere ad una delle condizioni poste dal giudice che gli ha concesso la libertà dietro cauzione: si sono recati a firmare il foglio di presenza nel Commissariato centrale di polizia della città, come faranno ogni giorno.

Già da domani comunque i due militari pugliesi potranno recarsi in un commissariato di quartiere molto più vicino al loro hotel, ed in questo modo sveltire la procedura. Avvicinati dai cronisti, i marò sorridono, salutano, ma non rispondono alle domande, neppure alle più semplici, seguendo probabilmente una consegna ricevuta dai loro superiori preoccupati che qualunque parola di troppo possa influire sul processo che si aprirà il 18 giugno a Kollam.

Per il resto Latorre e Girone, in jeans a t-shirt il primo e in jeans e camicia a scacchi il secondo, hanno consumato i pasti nel ristorante dell'hotel e passato molto tempo seduti all'aperto, al bordo di una piscina, in conversazione con i commilitoni che li assistono fin dal primo momento.

Ora l'attesa è tutta per il processo. Il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, intanto, ha dichiarato: “Il pagamento della cauzione per la liberazione dei due marò, detenuti in India, non è un riconoscimento del diritto dell'India di giudicare i due fucilieri di Marina. È stata una via obbligata per dare condizioni migliori di vita ai nostri due fucilieri”.

“In questa vicenda - ha sottolineato Di Paola - l'obiettivo è che sia riconosciuta la giurisdizione dell'Italia di giudicare i marò. Da questa storia, però viene anche un insegnamento: se dovesse succedere ancora, sarà la nave che non andrà nelle acque territoriali di un altro Paese. Non ci sarà il problema di scendere dalla nave. Di questo, possiamo essere sicuri”, ha concluso il ministro della Difesa.

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