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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Matteo, macchinista tra i più giovani con la musica nel cuore

Il brindisino, 26 anni, ha conseguito la patente per merci e passeggeri ed è stato destinato a Milano: “Mi mancano famiglia, il mare e il sole della mia Brindisi”

BRINDISI – La musica nel Dna, batte nel cuore ogni giorno. Era ed è la passione della vita. Ma capita che la vita o il destino, come preferisce dire qualcuno, riservi delle sorprese. E Matteo Caputo, 26 anni, brindisino, è diventato macchinista di manovra: è alla guida di treni, per merci e passeggeri, a centinaia di chilometri dalla sua famiglia, dalla città in cui ha studiato e nella quale ha lasciato un pezzo di sé dopo aver tenuto a battesimo la sala di registrazione Falena Records che continua a seguire.

MATTERO CAPUTO PATENTE-2

E’ uno dei più giovani neo patentati per l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, dopo aver superato le selezioni nazionali che si sono svolte a Genova la primavera dello scorso anno. “C’erano centinaia di partecipanti, ho provato e ho superato i test”, racconta in un momento di pausa dal lavoro.  Poi ci sono stati il corso di formazione e al termine gli esami. Da una settimana ha preso servizio a Milano, destinazione assegnata dalla società Serfer, del gruppo Merci Italia, stazione Greco-Pirelli, nei pressi dell’università Bicocca.

“E’ una bella soddisfazione, anche perché non avrei mai pensato di fare quello che sto facendo”, ammette. In tasca ha il diploma conseguito all’istituto professionale alberghiero di Brindisi, poi le lezioni al conservatorio per il pianoforte mentre da solo ha imparato a suonare la batteria e infine ha conseguito il titolo di tecnico del suono.

MATTEO CAPUTO BIS-2

 “E’ successo tutto per caso, dopo aver saputo della selezione: purtroppo giù da noi non ci sono grandi opportunità di lavoro e a quel punto mi sono detto che forse era il caso di provarci”. Aveva ragione. “Ancora non ci credo”, dice al telefono. Ogni giorno prende servizio in stazione. Il prossimo obiettivo è diventare macchinista di linea, per essere al “comando” dei treni a lunga percorrenza. Ma nel cuore è rimasta la musica. “Quella – dice  - è una passione che mi ha trasmesso mio padre Raffaele. Ho sempre suonato, sin da piccolo ed è pensando a tutti quelli che come me hanno questa passione che è nata la sala di registrazione Falena, a Brindisi (in via Appia, ndr). Anche adesso, quando posso, mi ritaglio del tempo per farlo. Mi manca la sala di registrazione, mi mancano gli affetti e la mia città: il sole, il mare, qui a Milano è tutta un’altra cosa. Spero di riuscire a tornare a casa al più presto, anche se sarà difficile per Natale”. Corsa in treno per abbracciare gli affetti.

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