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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Mercato Commenda: tutti contro il trasloco

BRINDISI – Monta il malcontento dei commercianti del mercato ortofrutticolo di via Santa Maria Ausiliatrice in vista del trasloco negli ex capannoni Inapli di via Risorgimento, rione Sant’Angelo. Circa l’80 per cento degli espositori si opporranno al trasferimento.

BRINDISI – Monta il malcontento dei commercianti del mercato ortofrutticolo di via Santa Maria Ausiliatrice in vista del trasloco negli ex capannoni Inapli di via Risorgimento, rione Sant’Angelo. Circa l’80 per cento degli espositori si opporranno al trasferimento e sono pronti a intraprendere una serie di azioni legali per raggiungere il loro obiettivo.

La strategia di lotta è stata predisposta nel corso di un incontro svoltosi stamani all’esterno della nuova area mercatale, in presenza del presidente di Confesercenti, Antonio D’Amore, e del consigliere comunale Antonio Elefante, Pd. Il principale timore degli esercenti è quello di perdere buona parte della loro clientela. Alcuni di essi, i più anziani, hanno una bancarella in via Santa Maria Ausiliatrice da oltre 20 anni e nel frattempo hanno ceduto l’attività a figli e nipoti.

In questo arco temporale, sono diventati un punto di riferimento per i cittadini del quartiere Commenda, ma non sono neanche mancati i motivi d’attrito con i residenti del posto, legati soprattutto alle precarie condizioni igienico-sanitarie in cui versa il mercato e ai rumori molesti prodotti dalle attività di montaggio e smontaggio delle bancarelle.

Proprio alla luce di queste problematiche, l’amministrazione comunale ha investito circa un milione di euro per ristrutturare il fabbricato di via Risorgimento, parallela di viale Aldo Moro, dove i commercianti potranno lavorare al coperto e in condizioni igieniche più decorose. Ma i diretti interessati hanno rilevato alcune anomalie sia all’esterno che all’interno dei capannoni.

“L’ingresso principale del mercato – fa notare Michele Galasso, uno degli ortofrutticoli che ha partecipato all’incontro odierno – coincide con il punto in cui avverranno le operazioni di carico e scarico della merce e si trova esattamente di fronte l’ingresso di una scuola primaria (la Crudomonte, ndr). Questo comporterà inevitabili ingorghi della circolazione stradale, accompagnati da forti rischi per la sicurezza degli alunni e dei clienti in concomitanza con gli orari di entrata e di uscita dalla scuola”.

Ci sono poi delle anomalie, come detto, riscontrate all’interno dell’area in cui sono già stati installati circa 75 stalli di ferro per l’esposizione dei prodotti. “Gli spazi a disposizione di ogni commerciante – spiega uno dei fruttivendoli – sono molto più piccoli rispetto a quelli di cui attualmente disponiamo in via Santa Maria Ausiliatrice. In alcuni punti, vi sono solo 40 centimetri di distacco fra una bancarella e l’altra. Non potremo muoverci liberamente e avremo difficoltà anche a far passare i carretti pieni di merce. Non si possono trascurare, poi, i pericoli per l’incolumità delle persone”.

Alcuni commercianti rimarcano anche l’assenza di canaline per il deflusso delle acque e l’eccessiva pendenza degli stessi stalli, sui quali sono state realizzate delle barre di ferro trasversali a loro dire inutili. Al coro di no contro il trasferimento si uniscono anche i circa 15 negozianti di via Santa Maria Ausiliatrice. “Se il mercato si sposterà – dichiara uno di essi – perderemo la maggior parte dei nostri clienti. Nel giro di poco tempo saremo costretti a chiudere bottega”.

Un capitolo a parte lo merita il fenomeno dell’abusivismo, storica piaga del mercato della Commenda, certificata anche da un recente sopralluogo effettuato dai vigili urbani di Brindisi. I contrari al trasferimento nutrono la convinzione che via Santa Maria Ausiliatrice, subito dopo il trasloco, verrà presa d’assalto dagli abusivi. Anche per questo, non intendono schiodarsi dalle loro postazioni.

“In questi mesi – dichiara ancora Michele Galasso – l’amministrazione comunale non ha mai voluto ascoltare la nostra voce. Siamo stati messi di fronte la fatto compiuto. Avremmo potuto fornire delle proposte costruttive per rendere più funzionale alle nostre esigenze la nuova struttura, e invece siamo stati completamente ignorati”. A questo punto, in sinergia con Confesercenti, i commercianti valuteranno che tipo di azioni legali intraprendere per ottenere il blocco del trasferimento. La prossima settimana si terranno ulteriori incontri. La protesta, presto, entrerà nel vivo.

 

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