Incendio e intestazioni fittizie: assolti in sei, anche 'Piccolo dente'
Tutti assolti con formula piena, così come anche la pubblica accusa aveva richiesto. Si è chiuso così oggi uno dei processi a carico di Massimo Pasimeni, alias Piccolo Dente, ritenuto uno degli esponenti di spicco della Scu di Mesagne, e imputato insieme ad altre cinque persone, tra cui la moglie, Gioconda Giannuzzo
MESAGNE - Tutti assolti con formula piena, così come anche la pubblica accusa aveva richiesto. Si è chiuso così oggi uno dei processi a carico di Massimo Pasimeni, alias Piccolo Dente, ritenuto uno degli esponenti di spicco della Scu di Mesagne, e imputato insieme ad altre cinque persone, tra cui la moglie, Gioconda Giannuzzo, per danneggiamento seguito a incendio e altri reati.
Si tratta di un processo nato da una costola dell’inchiesta denominata “Codice Da Vinci” che portò all’arresto di Piccolo Dente. Le altre persone finite a processo, ritenute quindi dal collegio estranee ai fatti, sono Carmine Campana, Nicola Padula, Carmelina Calò e per Bianca Stella Rolli. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Marcello Falcone, Rosanna Saracino, Gianfrancesco Castrignanò e Serafino De Bonis,
Massimo Pasimeni e Carmine Campana erano imputati quali esecutori materiali dell’incendio al bar “Chalet Berso Cafè”. Bianca Stella Rolli, Carmelina Calò e Nicola Padula, erano invece imputati per aver acconsentito alla fittizia intestazione di quote di partecipazione della società Auto Vogue; Massimo Pasimeni e la moglie Gioconda Giannuzzo per la fittizia intestazione di un immobile mediante un simulato atto di compravendita per consentire a Pasimeni di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali. Fatti che risalgono al 2008 e al 2009. Perfino il pm della Dda, Alberto Santacatterina, lo scorso 29 settembre aveva concluso ritenendo che non fosse possibile affermare la responsabilità delle sette persone coinvolte. Oggi il sigillo del Tribunale.