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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Mesagne

Mesagne, rinviato il vertice col prefetto, ma si dimette un consigliere di "Noi centro"

MESAGNE - Alla vigilia dell’incontro con il prefetto, richiesta con urgenza dopo le indiscrezioni trapelate sulla presenza di un consigliere amico della Scu in seno al consiglio comunale di Mesagne, arrivano sulla scrivania del sindaco Francesco Scoditti le dimissioni irrevocabili di T.T.

MESAGNE - Alla vigilia dell’incontro con il prefetto, richiesta con urgenza dopo le indiscrezioni trapelate sulla presenza di un consigliere amico della Scu in seno al consiglio comunale di Mesagne, arrivano sulla scrivania del sindaco Francesco Scoditti le dimissioni irrevocabili di T.T. Le motivazioni ufficiali del congedo del consigliere eletto nella lista “Noi centro con Ferrarese” parlano di impegni di lavoro. Tutto vero. Imprenditore attivo nel campo del commercio di materiale elettrico, ma anche sul fronte delle istallazioni di impianti fotovoltaici, dichiara di aver sottoscritto un impegno professionale che lo costringe “a lunghe assenze per recarsi al Nord”, che lo distrarrebbero giocoforza dagli impegni istituzionali. Ma il consigliere non nega che la scelta di rassegnare le dimissioni c’entra anche con i rumors secondo cui nelle dichiarazioni del pentito Ercole Penna, che parla di presunte infiltrazioni nell’apparato istituzionale, il nome citato è proprio il suo.

L’appello del sindaco - T.T,. responsabilmente raccoglie l’invito lanciato a caldo dal sindaco, dal presidente del consiglio Fernando Orsini e dall’assessore ai percorsi della legalità Cosimo Faggiano, che in una nota stampa divulgata poco più di ventiquattro ore fa, avevano scritto a nome di tutta l’amministrazione: “In ogni caso e prima ancora di qualsiasi comunicazione ufficiale da parte degli organi competenti, il sindaco e l’amministrazione comunale nella sua interezza, confidando nel senso di responsabilità di ogni singolo consigliere comunale, auspicano che chi potrebbe essere chiamato a chiarire la propria posizione, a qualsiasi forza e schieramento politico appartenga, lo possa fare liberato da ogni responsabilità amministrativa, nell’esclusivo interesse della città”.

L’incontro col prefetto - Parole che non lasciano spazio a tentennamenti di sorta. La città di Mesagne, e una storia che è anche un monito e un esempio, non possono permetterlo: “Chiediamo l'attivazione di tutte le procedure utili a giungere con celerità a fare chiarezza e che siano eliminati ombre e sospetti, anche a tutela dell’onorabilità dei consiglieri comunali”, sarà questa la richiesta da inoltrare senza indugio al prefetto. “Sia chiaro a tutti che l’amministrazione comunale di Mesagne – ha aggiunto il sindaco Scoditti - non consentirà a nessuno di poter arrestare i percorsi di legalità che l’intero consiglio comunale ha intrapreso e per i quali esistono ormai riconoscimenti ufficiali anche da parte di altre istituzioni”.

Imprenditori nel mirino - Non solo politici, ma anche imprenditori al di sopra di ogni sospetto. Il collaboratore di giustizia Ercole Penna sta confezionando il più importante fendente contro la Sacra corona unita, contro i suoi ex colleghi. Sicuramente più importante della stessa operazione Mediana degli inizi del terzo millennio, perché Penna sta tirando in ballo anche il livello superiore, quello che alla Scu ha garantito coperture politiche e coperture economiche mettendo a disposizione della mafia brindisina aziende che mai nessuno avrebbe immaginato fossero contigue alla Scu. E non si sta parlando di persone come quelle già coinvolte nella prima tranche delle dichiarazioni di Penna, ma di imprenditori “puliti” che si sarebbero prestati, in cambio di protezione, ma evidentemente anche di utili in termini economici.

Ovviamente si tratta di indiscrezioni che al momento non trovano conferme. I magistrati della procura antimafia stanno lavorando nel massimo riserbo. Non solo hanno continuato a raccogliere informazioni da Penna anche dopo il blitz che portò alla emissione di ventotto provvedimenti di fermo di indiziato di reato, ma hanno anche effettuato verifiche incrociate con altri collaboratori che, stando a quel che si dice, hanno confermato parola su parola. Sia per quanto riguarda il fronte politico, sia quello imprenditoriale. Che al momento, rispetto alla manovalanza, è quello che assume maggiore importanza perché è il cuore della Scu rinata dopo i 161 arresti effettuati con l’operazione Mediana e le tante condanne.

L’operazione Mediana, dello stesso magistrato antimafia Alberto Santacatterina, aveva colpito capi e manovalanza della Scu. Questa sta andando ben oltre perché tocca il terzo livello, quello sotterraneo, dalla faccia pulita.  Con il blitz di dicembre i poliziotti della Squadra mobile di Brindisi e del commissariato di Mesagne hanno già messo a nudo alcune imprese pulite nelle quali sarebbero stati riciclati i denari della mafia, ora si andrà oltre. Sempre stando ai “si dice” ormai il grosso del lavoro sarebbe stato già concluso e il grande blitz dovrebbe essere prossimo a scattare. Una retata di grande portata che dovrebbe riguardare gran parte della provincia di Brindisi.

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