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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Flash/ Scu: sedici arresti a Mesagne, anche ex consigliere comunale

Dalle prime luci dell'alba, è in corso una vasta operazione antimafia condotta dalla Direzione investigativa Antimafia di Lecce che sta eseguendo, nelle provincie di Brindisi, Bari e Pavia, un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 16 soggetti, di cui alcuni esponenti della Sacra Corona Unita.

MESAGNE - Dalle prime luci dell’alba, è in corso una vasta operazione antimafia condotta dalla Direzione investigativa antimafia di Lecce che sta eseguendo, nelle provincie di Brindisi, Bari e Pavia, un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 16 soggetti, di cui alcuni esponenti della Sacra Corona Unita, indagati, a vario titolo, di associazione di stampo mafioso, usura, estorsione e riciclaggio (questi ultimi reati aggravati dalle modalità mafiose), ed un sequestro beni per un milione di euro. Impiegati oltre cento uomini della Direzione investigativa Antimafia di Lecce, Bari, Napoli, Catanzaro e Salerno. Tra gli arrestati figurano un boss e due noti esponenti della Sacra Corona Unita, tre noti imprenditori di Mesagne ed un ex consigliere comunale, della stessa città. 

Aggiornamento: 

Le ordinanze di custodia cautelare sono firmate dal gip di Lecce Annalisa De Benedictis, confronti di 16 soggetti, di cui alcuni esponenti della Sacra Corona Unita ed un ex consigliere comunale di Mesagne, indagati, a vario titolo, per associazione di stampo mafioso, usura, estorsione e riciclaggio (questi ultimi reati aggravati dalle modalità mafiose), ed un sequestro beni per un milione di euro. Impiegati oltre cento uomini della Direzione investigativa antimafia di Lecce, Bari, Napoli, Catanzaro e Salerno.

L’operazione, denominata “Fenus Unciarum” e coordinata dal pm Alessio Coccioli, sostituto procuratore presso la direzione distrettuale antimafia di lecce, ha avuto origine dalla denuncia sporta da un professionista di Mesagne, già consigliere regionale, dal 2000 al 2005, che, ricandidatosi, senza successo, alle consultazioni regionali per il 2005, aveva speso, per la sua campagna elettorale, circa 280 mila euro, contraendo debiti con banche e finzanziarie. Non riuscendo a ripianare la sua esposizione debitoria con gli istituti di credito, nel 2009, aveva fatto ricorso all’intermediazione di uno degli arrestati che, a sua volta, l’aveva messo in contatto con dei personaggi di Mesagne, alcuni legati anche alla Scu al fine di ottenere dei prestiti a tassi usurari. La sua esposizione debitoria con i predetti usurai si aggravava ulteriormente nel 2010, quando, ricandidatosi senza successo alle consultazioni regionali, aveva assunto impegni di spesa, per la campagna elettorale, per ulteriori 150 mila euro significando che i tassi di interesse usurari andavano dal 600 per cento su base annua al 1000 per cento su base annua.

Le misure cautelari sono il frutto di indagini che, partendo dalla denuncia della vittima, si sono sviluppate attraverso l’ausilio di attività tecniche, di numerosi servizi di osservazione e attraverso l’esame dei conti correnti bancari degli indagati. Infine, sono stati sequestrati beni mobili ed immobili per un valore complessivo di un milione di euro nella disponibilità di uno degli indagati e del suo nucleo familiare.

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