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Cronaca

Minorenni afghani nel carico di carta

BRINDISI – Avrebbero viaggiato sino a destinazione, o sino al punto dove avrebbero cambiato mezzo di trasporto, all’interno di una gabbia di legno circondata da rotoli di carta. Erano in tredici, e la loro meta finale è in fase di accertamento. Tutti minori di 18 anni, tutti afghani di nazionalità tagika, come rivelano i loro tratti somatici, il taglio degli occhi a mandorla, nettamente diversi da quelli dei pashtun, che costituiscono quasi la metà della popolazione del tormentato paese dove la guerra sembra infinita. Questo carico di ragazzini è stato scoperto dagli scanner del sistema di controllo del porto di Brindisi, questa mattina poco dopo lo sbarco del Tir che lo trasportava sin da Patrasso, sembra.

BRINDISI – Avrebbero viaggiato sino a destinazione, o sino al punto dove avrebbero cambiato mezzo di trasporto, all’interno di una gabbia di legno circondata da rotoli di carta. Erano in tredici, e la loro meta finale è in fase di accertamento. Tutti minori di 18 anni, tutti afghani di nazionalità tagika, come rivelano i loro tratti somatici, il taglio degli occhi a mandorla, nettamente diversi da quelli dei pashtun, che costituiscono quasi la metà della popolazione del tormentato paese dove la guerra sembra infinita. Questo carico di ragazzini è stato scoperto dagli scanner del sistema di controllo del porto di Brindisi, questa mattina poco dopo lo sbarco del Tir che lo trasportava sin da Patrasso, sembra.

L’autista greco dell’autoarticolato è stato arrestato per violazione delle leggi italiane sull’immigrazione e rinchiuso nel carcere di Brindisi a disposizione del pm di turno alla procura, mentre un altro magistrato, quella della procura per i minori di Lecce, si sta occupando del caso dal punto di vista del trattamento da applicare, che non è certo quello del rimpatrio. I minorenni non possono essere rimandati indietro ma vanno assunti in custodia in appositi centri, in attesa che le autorità diplomatiche competenti individuino familiari o parenti prossimi cui affidarli o ai quali destinarli in caso di rientro in patria.

Questa procedura è stata avviata dall’Ufficio stranieri della questura di Brindisi, mentre ad operare i controlli e ad effettuare la scoperta dei tredici adolescenti afghani è stato il personale della Guardia di Finanza, in collaborazione con il servizio Svad delle Dogane, e la Polmare. Il Tir era sceso dalla nave traghetto Ionian Queen partita ieri sera dal porto di Patrasso, e attraccata a Costa Morena. Se il mezzo avesse superato indenne i controlli con il suo carico umano, una tappa certa sarebbe stata quella di un centro commerciale di Molfetta, cui era destinato invece il carico di carta, del tutto legale e accompagnata da una documentazione completa.

Il conducente del Tir probabilmente avrebbe sbarcato prima i ragazzi tagiki, forse passandoli  ad un altro corriere, altrimenti sarebbero stati scoperti all’atto delle operazioni di scarico del Tir a Molfetta. Ma queste sono ipotesi ancora al centro di verifiche da parte della Guardia di Finanza. I giovani clandestini sono stati interrogati attraverso un interprete della questura circa località di partenza e destinazione. Le notizie sono apparse scarne. Certo è che il viaggio è avvenuto grazie alle complicità che l’organizzazione criminosa che si occupa degli espatri dall’Afghanistan e da altre aree dell’Asia Centrale gode presso varie frontiere, iraniane e turche certamente. L’ingresso dell’Europa sarebbe avvenuto in Bulgaria, infine il passaggio in Grecia.

Si presume che i ragazzi dovessero ricongiungersi a parenti già arrivati in Europa, ma non in Italia. Il capitano Giovanni Andriani, comandante della compagnia del capoluogo della Guardia di Finanza, ha detto che i minorenni erano provati dalla traversata, avvenuta sempre all’interno dell’apposita gabbia nel Tir greco, ma sono tutti in condizioni di salute buone ed hanno ricevuto subito viveri ed acqua dagli operatori che si sono occupati di loro anche dopo la scoperta del vano occultato a bordo dell’autoarticolato.

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