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Cronaca Erchie

“Minori stranieri, nessun maltrattamento”: assolta presidente della coop

“Il fatto non sussiste”. La donna condannata per violazione dei sigilli apposti alla struttura

ERCHIE – Nessun maltrattamento ai minori stranieri ospiti della coop di Erchie A distanza di sette anni dal sequestro della struttura destinata ad alloggio il Tribunale di Brindisi ha assolto la presidente della coop che gestiva la struttura perché “il fatto non sussiste”, condannandola unicamente per una violazione dei sigilli alla pena di quattro mesi, sospesa.

La sentenza e la difesa

domenico attanasi-2Il verdetto di primo grado arriva a distanza di sette anni dall’esecuzione del provvedimento di sequestro e riconosce le ragioni da sempre sostenute dalla difesa della donna, affidata all’avvocato Domenico Attanasi del foro di Brindisi. Il penalista, a conclusione della propria arringa, ha chiesto l’assoluzione dell’imputata, rinviata al giudizio in qualità di presidente della  cooperativa sociale Solidarierà arl, che aveva sede a Erchie.  “Accuse infamanti”, ha detto. “Accuse assolutamente prive di fondamento”.

Successivamente al sequestro della struttura aperta in via Torre Santa Susanna, la coop ha cessato la propria attività, sino al fallimento.

L’accusa

Il rappresentante della pubblica accusa aveva confermato l’accusa contestata inizialmente e, dopo aver presentato al Tribunale, gli elementi ritenuti prova ha chiesto la condanna alla pena di un anno e nove mesi.

Nel capo di imputazione sono state contestate “condotte reiterate” sotto forma di “sofferenze fisiche e morali, tali da rendere dolorosa la convivenza”. In particolare, era stato contestato che “l’unico locale adibito a servizio igienico non era funzionante, tanto da costringere i minori a lavarsi all’esterno con l’acqua fredda oppure un tubo di gomma  su un albero adibito come doccia”. E ancora: “La sera erano costretti a espletare i propri bisogni all’esterno o in un vaso utilizzati per il deposito del gasolio”. L’impianto di riscaldamento, inoltre, sempre secondo l’accusa non era funzionante.

La presidente è stata riconosciuta colpevole unicamente del reato di violazione dei sigilli, stando a quanto accertato dai carabinieri il 2 febbraio 2012. Condanna a quattro mesi con il riconoscimento del beneficio della pena sospesa.

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