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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Viale Regina Margherita

Mistero sull'identità del cadavere rinvenuto nel porto interno. Il magistrato dispone l'autopsia

E' avvolta nel mistero l'identità del cadavere rinvenuto questa sera nel porto interno di Brindisi, a ridosso del tratto di banchina antistante la Capitaneria di porto. Dovrebbe trattarsi di un uomo intorno ai 65 anni d'età, forse del posto, sprovvisto di documenti di riconoscimento. Al momento non risultano denunce di scomparsa. Giovedì mattina l'autopsia

BRINDISI – E’ avvolta nel mistero l’identità del cadavere rinvenuto questa sera nel porto interno di Brindisi, a ridosso del tratto di banchina antistante la Capitaneria di porto. Dovrebbe trattarsi di un uomo intorno ai 65 anni d’età, forse del posto, sprovvisto di documenti di riconoscimento. Al momento non risultano denunce di scomparsa che possano aiutare a chiarire il giallo. Il pm di turno del tribunale di Brindisi, Milto Stefano De Nozza (nella foto in basso a destra), recatosi sul posto, ha disposto per giovedì mattina l’esame autoptico.

Verranno prelevati dei campioni biologici sui quale eseguire il test del dna. Al momento, quindi, sulla base degli elementi a disposizione delle forze dell’ordine, si Il pm Milto Stefano De Nozza lascia il luogo del rinvenimento-3possono fare solo delle supposizioni. L’assenza di segni di violenza esclude l’ipotesi di un omicidio. Restano in piedi le piste del malore (per adesso quella maggiormente accreditata) o del suicidio. La prima ispezione effettuata sulla salma lascerebbe pensare che il decesso sia avvenuto in serata, poco prima del rinvenimento. Il corpo è stato avvistato intorno alle 20,30. Galleggiava a pochi metri dalla banchina, nei pressi dei giardinetti Vittorio Emanuele.

Una ragazza e una donna anziana, alla vista del cadavere, hanno immediatamente chiamato un paio di agenti della polizia municipale impegnati in un servizio all’imbocco di viale Regina Margherita. Sul luogo del ritrovamento sono si sono subito recate una motovedetta della Guardia costiera e la motobarca dei vigili del fuoco, salpata dal distaccamento portuale di Sant’Apollinare. Quest’ultimi hanno recuperato il corpo e lo hanno adagiato sul ciglio della banchina, dove nel frattempo si era radunato un folto capannello di curiosi.

 Nel giro di qualche minuto, la zona era presidiata da agenti della polizia municipale, militari della capitaneria di porto, carabinieri, poliziotti della Squadra Mobile e della sezione volanti. Intervenuta anche una squadra di pompieri partita dal comando di via Nicola Brandi. L’uomo indossava una polo azzurra e un paio di jeans arrotolati fino alle ginocchia, con una cinta intorno alla vita. Calzava un paio di scarpe tipo mocassini. Aveva i capelli brizzolati, diradati. Nessun tatuaggio. Nessun segno di riconoscimento.

La Guardia costiera ha intrapreso un servizio di pattugliamento del porto medio e di quello esterno, all’eventuale ricerca di un’imbarcazione alla deriva. Non si esclude, infatti, che l’uomo sia uscito in barca per una battuta di pesca e che sia caduto in acqua in seguito a un malore. Ma si tratta solo di una supposizione che non trova riscontri concreti. Il pm De Nozza ha delegato le indagini agli uomini della Capitaneria coordinati dal capitano di vascello Mario Valente.  Il cadavere, nel frattempo, è stato trasportato verso il cimitero comunale, a disposizione del magistrato. 

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