rotate-mobile
Cronaca San Vito dei Normanni

Ingegnere ucciso nella sua abitazione: il giallo si infittisce

Avvolto nel mistero l'omicidio del 70enne Domnenico Palmisano, trovato privo di vita nella sua villa di campagna. I carabinieri scavano nella vita del pensionato, alla ricerca di un plausibile movente

SAN VITO DEI NORMANNI – Tanti dubbi, pochissime certezze. E’ un caso difficile da risolvere quello dell’ingegnere di 70 anni, Domenico Palmisano, che mercoledì sera (29 novembre) è stato trovato privo di vita nella sua abitazione in contrada Varvolla, nelle campagne di San Vito dei Normanni, con ferite da arma da taglio sul torace. I carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni, coadiuvati dai colleghi del Nucleo investigativo del Reparto operativo del comando provinciale di Brindisi, stanno cercando di sciogliere l’enigma principale: il movente.

Una persona solitaria

Non sarà facile chiarire questo aspetto, se si considera che Palmisano da tempo conduceva una vita solitaria. Decenni fa aveva preso la Domenico Palmisano ok-2decisione di trasferirsi nei pressi della strada provinciale che collega San Vito dei Normanni a Latiano, in un casolare circondato da un vasto terreno. Non si era mai sposato e non aveva dei figli. A quanto pare trascorreva le sue giornate prendendosi cura dei suoi terreni e dei numerosi animali domestici, fra cui diversi cani e un paio di pecore, ai quali dava ospitalità. Uno dei suoi hobby era quello della lettura. Basti pensare che in casa sono stati trovati fra i 600 e i 700 libri. In paese ogni tanto lo si vedeva in giro in sella alla sua bicicletta, il suo preferito mezzo di trasporto. I suoi unici parenti sono un paio di cugine con cui si vedeva di rado.

Il ritrovamento del cadavere

Qualche amicizia, però, forse ce l’aveva Palmisano, se si considera che sono stati dei suoi conoscenti a dare l’allarme, mercoledì sera, preoccupati per il fatto che da oltre 24 ore non riuscivano a mettersi in contatto con il 70enne. La porta della villetta è stata aperta intorno alle 21 dai vigili del fuoco del comando provinciale di Brindisi, entrati in casa insieme ai carabinieri. Il corpo giaceva supino sul pavimento della cucina, vegliato da uno dei cani di Palmisano. Il medico legale Antonio Carusi ha effettuato quella stessa sera un primo esame necroscopico, scoprendo le ferite sul torace. Nell’abitazione, però, non c’era alcun coltello insanguinato. Questo, oltre al fatto che la porta era chiusa a chiave dall’esterno, ha fatto subito tramontare l’ipotesi di un suicidio. Non poteva che trattarsi di un omicidio. Ma le circostanze in cui è avvenuto il delitto sono avvolte nel mistero.

omicidio san vito palmisano-2

L'autopsia la prossima settimana

Il lavoro degli investigatori, coordinati dal pm di turno del tribunale di Brindisi, Paola Palumbo, è complicato dal fatto che la vittima non aveva un telefono cellulare, né tantomeno una connessione a internet. L’area è sprovvista di telecamere. I vicini, ascoltati dai carabinieri dopo il rinvenimento del cadavere, non sono stati in grado di fornire elementi di rilievo investigativo. Al momento, quindi, non si possono che fare delle supposizioni, sulla base degli elementi recuperati nella scena del crimine.

Una di queste è che il killer si sia impossessato delle chiavi e abbia chiuso la porta, perché forse nutriva l’intenzione di ritornare sul luogo del delitto per spostare altrove la salma. Si ipotizza che Palmisano sia stato colto alla sprovvista, in quanto non sono stati trovati segni di colluttazione sul suo corpo. Per quel che riguarda il tipo di arma e l’orario del decesso, sarà con ogni probabilità dirimente l’autopsia, in programma per i primi giorni della prossima settimana. I carabinieri in queste ore stanno scavando nella vita di questo tranquillo pensionato, senza lasciare nulla al caso, alla ricerca del bandolo di una intricata matassa. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ingegnere ucciso nella sua abitazione: il giallo si infittisce

BrindisiReport è in caricamento