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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Mistero sulla fabbrica delle bombe

In un raudo, una delle tipologie di artifizio pirotecnico fra le più utilizzate, c’è mezzo grammo della miscela esplosiva a base di nitrato d’ammonio che, secondo la maxi perizia dei Ris e della Scientifica, Giovanni Vantaggiato avrebbe prodotto in quantità industriali. L’imprenditore di Copertino ne avrebbe realizzato almeno 60 chili, se la matematica non è un’opinione.

In un raudo, una delle tipologie di artifizio pirotecnico fra le più utilizzate, c’è mezzo grammo della miscela esplosiva a base di nitrato d’ammonio che, secondo la maxi perizia dei Ris e della Scientifica, Giovanni Vantaggiato avrebbe prodotto in quantità industriali. L’imprenditore di Copertino ne avrebbe realizzato almeno 60 chili, se la matematica non è un’opinione.

Dieci per ognuna delle bombole di gas che ha maneggiato tra maggio e giugno. Tre, ognuna infarcita con 10 chili di polvere a base anche di zolfo e carbone, sono state posizionate davanti alla scuola di Melissa Bassi. Altre tre sono state rinvenute in campagna. Nelle 4.800 pagine di relazione conclusiva dei super esperti di polizia e carabinieri viene ben descritta la sostanza adoperata per seminare morte, a Brindisi, davanti alla Morvillo Falcone.

Gli esiti delle consulenze rendono ancor più credibile la versione dell’unico indagato, in carcere per la strage del 19 maggio. Ma qualcosa manca. Gli addetti ai lavori sanno bene che per produrre un quantitativo di quel genere di materiale deflagrante bisogna avere degli appositi macchinari. Miscelatori che debbono essere fatti di un metallo che resista al contatto con quelle sostanze. Il rame, ad esempio. Oppure l’ottone.

Nulla del genere è stato rinvenuto nel deposito di Vantaggiato o in campagna, nel Salento,dove a metà giugno fu rinvenuto un congegno identico a quello della Morvillo che forse era destinato a seminare morte altrove. Manca qualcosa di sostanziale, quindi. Così come restano le incertezze sul movente dichiarato, ossia la truffa che lo stragista avrebbe subito dall’imprenditore torrese Cosimo Parato, tesi modificata nel corso dell’ultimo interrogatorio quando Vantaggiato ha detto di essere stato complice con l’ex socio in affari in alcune frodi nell’ambito della vendita di carburante. Per non dire dei dubbi sul perché sia stata scelta proprio quella scuola e se sia credibile l’ipotesi che fosse un luogo “simbolico”, mentre in realtà il bersaglio avrebbe dovuto essere il tribunale.

Manca la strumentazione dell’esperto bombarolo, che ha detto di aver fatto tutto da solo sia nel 2008, quando realizzò una bici-bomba che esplose a Torre Santa Susanna. Il laboratorio che non è mai stato scoperto, nonostante proprio Parato, scampato al peggio, avesse fornito indicazioni precise ai carabinieri. C’è il sospetto che Vantaggiato non abbia potuto fare tutto autonomamente, senza contare sull’aiuto di almeno un’altra persona. Stando a quanto ha raccontato l’imprenditore agricolo di Torre al pm Milto De Nozza, c’è qualcuno che è a conoscenza delle manie di Vantaggiato e va ricercato nella cerchia più stretta di persone attorno a lui.

Le perizie, in 4.800 pagine, servono a chiarire alcuni importanti dettagli. In primis la tipologia di materiale usato, il nitrato d’ammonio. Danno però conferma che non tutto è stato ancora trovato. Manca qualche scampolo di verità: sono stati sequestrati e repertati gli abiti dell’attentatore. Ma non la strumentazione indispensabile per fabbricare artigianalmente ordigni di quel genere.

Sono fatti così: un sottilissimo filo di rame viene collegato a una scheda e una batteria, oltre che alla resistenza di una lampadina. La lampadina priva del bulbo di vetro viene inserita in una  bombola di gpl priva di gas. Con una punta di trapano dal diametro millimetrico, bisogna praticare un foro nel durissimo metallo del recipiente e far passare il filo da collegare alla resistenza. Infine il telecomando per cancelli dà l’impulso e la lampadina si accende. A contatto con la polvere si crea la deflagrazione.

Quanto alla miscelazione delle sostanze, non è roba da piccolo chimico. Vantaggiato ha detto di aver letto su un’enciclopedia le istruzioni per assemblare il congegno. Bisogna credergli? Sta di fatto che nessuno dei luoghi visitati dagli investigatori sembra essere compatibile con una fabbrica di esplosivi.

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