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Cronaca

Caso positivo in carcere: tamponi sui detenuti e personale in quarantena

La direzione della casa circondariale di Brindisi ha risposto a una richiesta di chiarimenti della Camera Penale

BRINDISI – Tamponi a tutti i detenuti che si trovavano nello stesso reparto del detenuto risultato positivo al Covid e quarantena per il personale entrato in contatto con il contagiato. Queste le misure anti contagio adottate dalla direzione del carcere di Brindisi dopo il contagio di un detenuto di 35 anni al quale nella giornata di lunedì (6 aprile) è stata diagnosticata la positività al coronavirus. 

La direttrice della casa circondariale ha risposto a una richiesta di chiarimenti sull’accaduto inoltrata nella giornata di ieri, subito dopo la diffusione della notizia del contagio, dalla Camera Penale di Brindisi presieduta dall’avvocato Pasquale Annicchiarico. Stando alle rassicurazioni fornite dalla direzione, ieri è stato avviato lo screening epidemiologico su tutti i detenuti situati nel reparto in questione. Sono in quarantena dal 6 aprile, inoltre, gli agenti della Polizia penitenziaria che hanno avuto dei contatti con il detenuto nella giornata di domenica (5 aprile), all’insorgere dei primi sintomi. 

La direttrice ha inoltre chiarito che i nuovi detenuti provenienti dalla libertà, al momento dell’ingresso in carcere, dopo aver igienizzato le mani e indossato una mascherina, sono sottoposti a un triage all’interno della tenda messa a disposizione dalla Protezione Cvile. I nuovi arrivati inoltre, per 14 giorni, vengono collocati in un’apposita sezione, prima del trasferimento in una cella ordinaria, a meno che già all’ingresso non manifesti dei sintomi. In quel caso verrebbe chiesto l’intervento del 118. 

La Camera Penale di Brindisi ha provveduto, inoltre, a contattare per le vie brevi, stante l'urgenza, il Presidente del tribunale di Sorveglianza, Silvia Maria Dominioni, per sollecitare i provvedimenti riguardanti istanze di scarcerazione per detenuti di Brindisi che, per la situazione sanitaria determinatasi, andrebbero valutate con priorità. “Tali sono state le rassicurazioni – si apprende dalla Camera penale - compatibilmente con l'elevato numero di istanze che sono pervenute in questi giorni a fronte di un personale amministrativo ridotto”.

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