"Avvisi tassa rifiuti in ritardo e spese forse pagate due volte"
Non credo che l’amministrazione comunale non abbia avuto notizia dei problemi sorti nella consegna agli utenti brindisini degli avvisi e dei moduli precompilati F 24 per pagare la tassa sui rifiuti, con la conseguenza che molti non li hanno ancora ricevuti , nonostante sia trascorso il termine per il pagamento della terza rata
Non credo che l’amministrazione comunale non abbia avuto notizia dei problemi sorti nella consegna agli utenti brindisini degli avvisi e dei moduli precompilati F 24 per pagare la tassa sui rifiuti, con la conseguenza che molti non li hanno ancora ricevuti , nonostante sia trascorso il termine per il pagamento della terza rata. Alcuni, temendo le conseguenze economiche e i fastidi di un eventuale contenzioso, si sono recati presso gli uffici del Comune o del concessionario per farsi consegnare i moduli F. 24 precompilati, per effettuare i pagamenti. Anche se, in diversi casi, è avvenuto con qualche giorno di ritardo.
Altri confidando nella ricezione o anche per problemi di deambulazione, di età, di malattia e quant’altro hanno atteso inutilmente la ricezione, che purtroppo non è ancora avvenuta. D’altronde erano stati tranquillizzati dalle rassicurazioni provenienti da palazzo, che gli avvisi sarebbero stati consegnati in tempo utile, per poter effettuare i pagamenti con calma. Una situazione che in queste ore sta creando grande preoccupazione, in quanto temono l’applicazione indiscriminata di sanzioni e di interessi, per responsabilità che certamente non possono essere a loro addebitate.
Per questo motivo credo che l’assessore interessato dovrebbe intervenire intanto presso il concessionario per accertare i motivi del ritardo e le eventuali responsabilità, ma anche per rassicurare gli interessati sull’ applicazione della sanzione, che a mio parere non deve trovare applicazione per i pagamenti effettuati entro la fine del mese di gennaio. Come del resto hanno fatto altre amministrazioni alle prese con lo stesso problema, che con grande accortezza, oltre a posticipare il termine dei versamenti, hanno provveduto per tempo ad applicare sul proprio sito un simulatore di calcolo per procedere all’autoliquidazione e alla stampa dei moduli F. 24, relativi alla tassa sui rifiuti.
Ma va accertato il numero degli utenti a cui sono state effettivamente consegnati gli avvisi, per calcolare con precisione quanto il Comune deve rimborsare al concessionario per spese di spedizione. Nella circostanza è necessario fare finalmente chiarezza sulla questione relativa ai rimborsi effettuati negli anni scorsi dal Comune al concessionario spese di spedizione ai cittadini degli avvisi. Come ho avuto già modo di segnalare in più circostanze all’amministrazione comunale, negli anni scorsi il concessionario della riscossione dei tributi ha preteso da tutti i cittadini di Brindisi il pagamento delle spese relative alla spedizione degli avvisi di pagamento della Tares e Tarsu. Una somma irrisoria di un euro o di 50 centesimi, che diventava interessante se rapportata agli oltre 30.000 contribuenti brindisini.
Richieste incomprensibili, considerato che il contratto sottoscritto dal Comune di Brindisi e dal rappresentante della società di riscossione tributi prevedeva e prevede, che gli aggi costituivano gli unici corrispettivi dovuti dal Comune al concessionario e varranno a soddisfare tutte le spese e gli oneri sostenuti nell’esecuzione del servizio con esclusione delle spese postali, che l’amministrazione avrebbe provveduto a rimborsare al Concessionario solo ad avvenuto incasso.
Va ora evidenziato che il concessionario, mentre ha provveduto a eliminare dalla richiesta della Tari. di quest’anno l’addebito per spese di recapito, per motivi incomprensibili, ha deciso di inserire la pretesa sulla Tosap, addebitando ad ogni contribuente l’importo di un euro “per spese”. Credo che l’amministrazione debba intervenire per chiarire quanto ha erogato in questi anni al concessionario per il recupero delle spese postali, adottando le opportune iniziative per far cancellare l’addebito delle “spese” dalla Tosap, ma anche obbligare la società a restituire le somme indebitamente riscosse negli anni scorsi dai cittadini per spese. Perché probabilmente la stessa spesa è stata pagata due volte: dal Comune e dai contribuenti.