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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Villa Castelli

Morta dopo due dimissioni dal Pronto soccorso: otto indagati, martedì l'autopsia

Otto medici, cinque in servizio presso l'ospedale Perrino di Brindisi, gli altri tre dell'ospedale di Martina Franca (Taranto) sono stati iscritti sul registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta scaturita dal presunto caso di malasanità che avrebbe causato la morte della 47enne di Villa Castelli Antonella Antico.

VILLA CASTELLI - Otto medici, cinque in servizio presso l'ospedale Perrino di Brindisi, gli altri tre dell'ospedale di Martina Franca (Taranto), sono stati iscritti sul registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta scaturita dal presunto caso di malasanità che avrebbe causato la morte della 47enne di Villa Castelli Antonella Antico.

Il pm del tribunale di Brindisi, Pierpaolo Montinaro, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Alle ore 9 di martedì prossimo (15 settembre), verrà conferito l'incarico per l'autopsia al medico legale Antonio Carusi. I famigliari della vittima, rappresentati dall'avvocato di Martina Franca Gianfranco Chiarelli, hanno indicato come consulente di parte Domenico Urso. Anche gli indagati avranno la possibilità di nominare un consulente di parte che assisterà all'esame autoptico.

Antonella Antico, assistente scolastica madre di due figli, originaria di Ceglie Messapica, si spense intorno la notte fra il 6 e il 7 settembre nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Perrino. La donna soffriva di diabete. Il 3 settembre, sentendosi poco bene, venne trasportata verso il Pronto soccorso dell'ospedale Perrino di Martina Franca, dal quale venne dimessa dopo poche ore.

Stessa cosa accadde un paio di giorni dopo, il 5 settembre. Anche in questa circostanza, giunta presso la struttura ospedaliera tarantina, la 47enne venne dimessa dopo poche ore. La notte fra il 6 e il 7 settembre le condizioni della paziente peggiorarono drammaticamente. Il trasporto disperato verso l'ospedale Perrino, purtroppo, si rivelò vano. Antonella morì intorno alle ore 3 di notte, nel reparto di Rianimazione.

In una lettera aperta, i famigliari dell'assistente scolastica hanno accusato i medici di "gravi errori di valutazione". Perché questa, per loro, era una tragedia evitabile.

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