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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Morto durante broncoscopia: indagato pneumologo

SAN DONACI - C’è un indagato per la morte di Franco Lezzi, 47 anni, l’imprenditore di San Donaci, deceduto mentre si sottoponeva a una broncoscopia all’ospedale Ninetto Melli di San Pietro Vernotico: è uno pneumologo del nosocomio che ha ricevuto stamani un avviso di conferimento dell’incarico per l’autopsia, che ha valore di informazione di garanzia, atto dovuto.

SAN DONACI - C’è un indagato per la morte di Franco Lezzi, 47 anni, l’imprenditore di San Donaci, deceduto mentre si sottoponeva a una broncoscopia all’ospedale Ninetto Melli di San Pietro Vernotico: è uno pneumologo del nosocomio che ha ricevuto stamani un avviso di conferimento dell’incarico per l’autopsia, che ha valore di informazione di garanzia e che in questa fase è un atto dovuto. L’esame autoptico sarà eseguito lunedì mattina da due medici legali (De Blasi e Marrone) ai quali il pm Savina Toscani specificherà proprio lunedì i quesiti cui rispondere.

L’ipotesi di reato contestata nel provvedimento, che ha valore di informazione di garanzia ma che è un atto dovuto che consente all’indagato oltre che alle parti offese di nominare un consulente di parte, è l’omicidio colposo. L’inchiesta è nata dall’esposto dei famigliari della vittima, sposato e padre di due figli, che chiedono che sia fatta chiarezza sull’improvvisa scomparsa del 47enne che riteneva di sottoporsi a un’analisi di routine. Si sono affidati all’avvocato Lio Faggiano del foro di Lecce. I carabinieri hanno sequestrato le cartelle cliniche. Dai primi accertamenti la causa del decesso sarebbe un’emorragia polmonare.

I fatti ieri mattina. Lezzi, titolare dell’istituto di vigilanza Fidarpol si era recato presso il reparto di Pneumologia del Melli per effettuare l’esame specialistico che gli era stato prescritto perché da analisi pregresse era emersa qualche anomalia ai polmoni. Una “macchiolina” che aveva destato sospetti. Aveva salutato i suoi famigliari con un sorriso. Erano tutti certi che sarebbe ritornato in corsia di lì a poco e speravano che dall’approfondimento clinico eseguito non ne scaturissero cattive notizie.

La situazione è degenerata d’improvviso. Dall’ambulatorio in cui era stato condotto per essere sottoposto alla broncoscopia, è uscito senza vita. Lezzi era parecchio stimato nella sua San Donaci. Conosciuto come persona particolarmente radiosa, in grado di sdrammatizzare il momento ‘no’ che gli era capitato di vivere. L’ospedale Melli, una volta diffusa la terribile notizia, si è riempito di parenti e di amici del 47enne. E’ stato difficile contenerne la (comprensibile) reazione. Sono intervenuti i carabinieri per placare gli animi furiosi degli affetti più cari di Lezzi che non riuscivano a credere a quanto era stato loro comunicato. Subito è stato aperto un fascicolo d’inchiesta, assegnato al pm di turno. Bisogna scoprire se qualcosa è andato per il verso sbagliato, se vi è stata colpa medica e se la morte dell’imprenditore fosse evitabile. Si inizia dalla consulenza dei medici legali che dovrà fugare ogni dubbio su quanto si è verificato.

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