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Movida Lecce: residenti in guerra

LECCE - L'altra faccia della movida nel centro storico di Lecce, è il disagio dei residenti, che si è trasformato in pressing sulle istituzioni per ottenere intanto udienza, ma a questo momento è stato solo il prefetto Paola Perrotta a concederla.

LECCE - L'altra faccia della movida nel centro storico di Lecce, è il disagio dei residenti, che si è trasformato in pressing sulle istituzioni per ottenere intanto udienza, ma a questo momento - fa sapere il comitato civico che organizza chi si batte per cercare soluzioni condivise (è bene sottolinearlo) e non il muro contro muro - è stato solo il prefetto Paola Perrotta a concederla.

Il comitato ha conseganto alla rappresentante del governo un'istanza contro la movida incontrollata e l'inciviltà nella città vecchia. "Cuore della denuncia dei residenti una situazione ormai insostenibile, fatta di danni psico-fisici dovuti alla perdita del sonno e del riposo e di stati di stress e disturbi auricolari. Danni documentabili che richiedono risposte concrete da parte delle istituzioni".

La movida, tuttavia, ha spiegato il prefetto, è la principale risorsa economica della città e, per questo motivo, i problemi ad essa collegati si presentano di difficile soluzione. Inoltre, essi sono prioritariamente di competenza del Comune. Ma il prefetto Giuliana Perrotta - dicono i cittadini del comitato, che ha anche un blog (LecceCentro) - è, ad oggi, "l'unica istituzione dalla quale i residenti del centro storico di Lecce sono stati ricevuti. E sono ormai passate due settimane dalla data di protocollo dell'istanza fatta pervenire a lei ma anche al sindaco, Paolo Perrone, all'Arcivescovo Domenico Umberto D'Ambrosio, al questore Vincenzo Carella, al Colonnello Donato Zacheo, comandante della polizia municipale, all'assessore alle Politiche Ambientali di Lecce Andrea Guido".

Ma il ruolo del prefetto è quello di indirizzare, ha spiegato Giuliana Perrotta, che per questo ha voluto assicurare i firmatari dell'istanza sul suo impegno a parlare col sindaco dei problemi denunciati dai cittadini. I residenti, nel frattempo, continuano a raccogliere firme e segnalazioni a sostegno della denuncia e intendono appellarsi alla legge sulla trasparenza (Legge 241/90) per avere accesso alle ordinanze comunali e al Piano del Rumore. "Nella situazione di degrado e di inciviltà del centro storico di Lecce intravediamo infatti estremi di violazione della legge: a partire dall'articolo 32 della Costituzione", spiegano.

Il prefetto, nell'esprimere apprezzamento per l'azione civile di cui si sono fatti promotori, ha chiesto ai firmatari di essere aggiornata sullo sviluppo della situazione, dichiarandosi disponibile a riascoltare il comitato se del caso con i poteri di cui dispone, ancorché sensibilmente ridotti a livello istituzionale rispetto a qualche anno fa. Li invita infine a guardare come esempio alla città di Gallipoli, dove associazioni di residenti e commercianti sono riusciti nel tempo a trovare un accordo per una buona convivenza che assicuri il rispetto di tutti i diritti e gli interessi coinvolti.

"Ed è quello che auspichiamo anche noi", dicono i residenti della città vecchia. "Un tavolo di lavoro comune, un luogo di confronto tra cittadini, amministrazione, forze dell'ordine e commercianti. È per questo che attendiamo con ansia di incontrare le istituzioni cui ci siamo rivolti e che dovrebbero tutelarci. A partire dal sindaco Paolo Perrone".

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