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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Multiservizi e screzi elettorali, indagato per estorsione anche Luperti

Avviso di proroga per l'ex assessore all'Urbanistica, capogruppo dei Coerenti, assieme ai dipendenti Daniele Pietanza, Carlo Zuccaro, Nicola Iacobazzi e Antonio Sirio, questi ultimi anche per peculato. Inchiesta dopo un'aggressione prima del ballottaggio Carluccio-Marino: pugni ripresi dalle telecamere interne

BRINDISI – Un rivolo dell’inchiesta sulla Multiservizi e sugli screzi elettorali prima del ballottaggio Carluccio-Marino ha portato la Procura di Brindisi a chiedere una proroga con notifica degli avvisi a Pasquale Luperti, ex assessore all’Urbanistica, attuale capogruppo dei Coerenti, e ai dipendenti della partecipata Daniele Pietanza, Carlo Zuccaro, Nicola Iacobazzi e Antonio Sirio, cognato di Pietanza.

Il pm Giuseppe De NozzaNei confronti di tutti e cinque il pubblico ministero Giuseppe De Nozza ha ipotizzato il reato di estorsione che, ad esclusione di Luperti, viene unito al peculato in relazione all'uso di un'auto della Multiservizi. I fatti reato sui quali sta indagando la Digos si riferiscono al periodo di tempo compreso tra i mesi di giugno e luglio scorsi, quando Brindisi è stata chiamata al voto per l’elezione del primo cittadino e dei componenti del Consiglio comunale, in seguito al commissariamento conseguenza della fine anticipata dell’Amministrazione con l’arresto dell’allora sindaco Mimmo Consales, accusato di corruzione in concorso con l’imprenditore Luca Screti titolare della Nubile.

I sei mesi di indagine sono in scadenza, stando all’iscrizione delle notizie di reato sul registro della procura: il 10 febbraio e il 25 dello stesso mese, stando a quanto si apprende, ma l’informativa conclusiva della Digos non è ancora stata depositata. I documenti acquisiti sono tanti, gli ultimi sono stati raccolti la settimana scorsa nella sede della partecipata. A quanto pare ci sarebbero anche immagini e fotografie così come interviste rilasciate a Brindisi Report da alcuni esponenti politici.

Tra queste ci sarebbero quelle del 9 giugno scorso a Francesco Cannalire e a Francesco Trane. Il primo, ricandidato alle elezioni del 5 giugno scorso per il Partito democratico, aveva rastrellato 369 preferenze, non sufficienti per tornare in Assise. A meno che, al secondo turno, non avesse vinto il centrosinistra con Nando Marino sindaco, in testa rispetto all’aspirante sindaca Angela Carluccio, espressione della coalizione dei moderati, che invece ebbe la meglio al ballottaggio del 19 giugno. Cosa disse Cannalire? Questo: “Mi auguro di sbagliare, ma a Brindisi a quanto pare ci sarebbero intimidazioni elettorali nella più importante società partecipata del Comune: qui, stando a quanto mi dicono, c’è qualcuno che usa il voto come ricatto nei confronti dei dipendenti ai quali viene fatto credere che se scelgono quel  candidato sindaco conserveranno senza problema il posto di lavoro”.

Non parlò espressamente della Multiservizi, ma chiaro era il riferimento a questa srl. “Sono venuto a conoscenza di determinate situazioni che, a mio avviso, se dovessero effettivamente risultare vere nel senso di corrispondenti alla realtà, sono gravi, gravissime, un attacco alla democrazia e alla libertà di voto, principi nei quali credo. Così come credo che l’espressione del voto sia un dovere e un diritto”. Trane allora era amministratore unico della partecipata e replicò immediatamente: “Se Francesco Cannalire o altri sono a conoscenza di  intimidazioni elettorali consumate o tentate all’interno della società partecipata Multiservizi, ho il dovere di incontrarli per raccogliere le informazioni necessarie per denunciare tutto nelle sedi opportune, non sulla stampa”.

E ancora: “Ho letto quelle dichiarazioni e prima di tutto tengo a sottolineare che a me non risulta nulla: il clima tra i dipendenti della Multiservizi è sereno e  se solo avessi avuto il sentore, il minimo sospetto, di intimidazioni a sfondo elettorale nei confronti del personale, sarei stato il primo a presentarmi in Procura per sporgere denuncia”, disse l’avvocato Trane che ha guidato per due anni la società in house del Comune, passata ora alla gestione di Vito Camassa, nominato dalla sindaca Carluccio dopo l’audizione pubblica condita da polemiche sollevate dalle opposizioni.

pasquale luperti-2Se Trane abbia o meno fatto denuncia, nessuno lo ha mai saputo. Ufficialmente non risulta. Si è invece appreso di denunce incrociate dopo un’aggressione avvenuta all’interno della sede della Multiservizi: Pietanza riferì alla Digos di essere stato preso a pugni da un altro dipendente che a sua volta andò in questura. Si disse, a livello di indiscrezioni, di screzi elettorali lasciando intendere che la partecipata fosse spaccata per motivi legati alla campagna elettorale al sostegno dei candidati Carluccio e Marino.

Vero è che in quei giorni c'era stato un ritardo nel pagamento degli stipendi e alcuni dipendenti del settore Verde Pubblico, fecero sentire il proprio malumore proclamando lo stato di agitazione e ebbero uno scontro verbale con Sandro Trane, responsabile di quell'ufficio. Sarebbe stato Sandro Trane ad aggredire Pietanza, ritenuto responsabile di aver trattenuto alcuni assegni per il personale. In ogni caso, la scena è stata ripresa dalle telecamere interne alla Multiservizi perché avvenuto lungo i corridoi nei pressi degli uffici dell'amministratore e del collegio sindacale. Le immagini vennero acquisite già allora.

Non è chiaro il motivo per il quale Luperti, semplice candidato al consiglio comunale, sia finito in questo rivolo d’inchiesta dopo essere finito sotto indagine per accertamenti sugli affidamenti partiti dalla ripartizione Urbanistica quando era assessore nella giunta Consales. Fatto sta che essendo l’inchiesta complessa e dovendo procedere a ulteriori verifiche,  il pm titolare del fascicolo aperto sulla Multiservizi ha ritenuto necessario procedere con una proroga e ha avvisato i cinque i quali, a questo punto, potranno presentare memorie o chiedere di essere interrogati. Luperti ha confermato l’incarico di difensore all’avvocato Massimo Ciullo, mentre politcamente si è allontanato dalla schieramento Carluccio tanto da essere il primo firmatario della mozione di sfiducia alla prima cittadina, in discussione il prossimo 16 febbraio. Gli altri indagati stanno procedendo con le nomine. 

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