Negli ambulatori Asl timbravano i cartellini e andavano a casa: 26 arresti per le liste di attesa infinite
BRINDISI – Due li hanno presi con le mani nel sacco stamani: avevano da poco marcato la propria presenza al lavoro, poi se ne erano andati a casa. Due medici in servizio agli ambulatori Asl di via Dalmazia, che non erano nella lista delle persone da arrestare ma che sono finiti assieme agli ai domiciliari per truffa pluriaggravata e continuata al Servizio sanitario nazionale. Una nuova scossa al sistema che deve garantire il diritto alla salute in provincia di Brindisi: 24 tra medici, infermieri, amministrativi, ausiliari e tecnici sono stati colpiti oggi da misure restrittive emesse dal gip Eva Toscani (arresti in casa per tutti, data l’incensuratezza), altri 8 interdetti dall’impiego e raggiunti da ordini di comparizione, e ancora altri 36 indagati a piede libero. Con quelle presi in flagrante, sono 70 persone tutte dello stesso ufficio, quello dove vanno i cittadini che non si possono permettere visite private malgrado le liste di attesa infinite.
BRINDISI – Due li hanno presi con le mani nel sacco stamani: avevano da poco marcato la propria presenza al lavoro, poi se ne erano andati a casa. Due medici in servizio agli ambulatori Asl di via Dalmazia, che non erano nella lista delle persone da arrestare ma che sono finiti assieme ai domiciliari per truffa pluriaggravata e continuata al Servizio sanitario nazionale. Una nuova scossa al sistema che deve garantire il diritto alla salute in provincia di Brindisi: 24 tra medici, infermieri, amministrativi, ausiliari e tecnici sono stati colpiti oggi da misure restrittive emesse dal gip Eva Toscani (arresti in casa per tutti, data l’incensuratezza), altri 8 interdetti dall’impiego e raggiunti da ordini di comparizione, e ancora altri 36 indagati a piede libero. Con quelle presi in flagrante, sono 70 persone tutte dello stesso ufficio, quello dove vanno i cittadini che non si possono permettere visite private malgrado le liste di attesa infinite.
E’ stato proprio questo il punto critico che ha provocato le indagini che il pm Adele Ferraro ha affidato al Nas di Taranto: le segnalazioni di un disagio pesante. I giorni per un esame diagnostico di senologia avevano toccato quota 456, e proprio il radiologo incaricato di questo servizio era quello che timbrava – dicono gli investigatori – ma poi andava a lavorare alcune ore accanto, in uno studio associato sempre in via Dalmazia. Se volevi sbrigarti, lo trovavi lì. Ma non si scherza neppure con oculistica: 190 giorni. I carabinieri aveva piazzato le loro videocamere spia sopra gli ingressi della palazzina Asl, e poi sull’orologio marcatempo. “Siamo rimasti stupiti e amareggiati, anche come investigatori”, ha detto stamani il procuratore capo Marco Di Napoli, “nel vedere medici ed infermieri comportarsi in quel modo”.
E dire che, dopo le riprese effettuate tra l’aprile e il settembre 2009, il Nas dovette acquisire gli atti amministrativi per i controlli incrociati sull’assenteismo di fatto e le presenze annotate (a volte addirittura sostenute da autocertificazioni, nel caso i badge non avessero attivato l’orologio marcatempo). A quel punto negli uffici si seppe che c’era una inchiesta in atto. Ma a settembre del 2010, una verifica condotta per scrupolo, con l’obiettivo di verificare se la situazione fosse intanto cambiata, ha rivelato invece l’esatto contrario: se possibile, le cose erano peggiorate, ha raccontato il procuratore capo. “E allora, abbiamo deciso di stroncare questa situazione di rischio per la salute dei cittadini chiedendo i provvedimenti restrittivi al gip”.
“Era una repubblica indipendente”, hanno sottolineato gli investigatori. E ne era raffigurazione emblematica quella delle donne delle pulizie che si presentavano all’orologio marcatempo con un mazzetto di badge affidati loro da impiegati, medici, tecnici, come se aggirare “l’unica forma di controllo sulle presenze al lavoro in quegli uffici” fosse la cosa più naturale del mondo. E c’erano gli scambi di favori tra colleghi: uno timbrava per l’altro, a seconda dei giorni. “Non abbiamo deciso di chiedere l’arresto per tutti altrimenti avremmo fatto una strage”, ha ammesso il procuratore Di Napoli. “A quelli che si assentavano per pochi minuti abbiamo risparmiato la misura più grave, mentre abbiamo colpito gli scambi di favore e i casi più eclatanti”. Il dirigente radiologo arrestato, ad esempio, percepiva anche l’indennità di esclusiva con il servizio pubblico per circa 12.500 euro annui.
E i dirigenti della Asl non si sono mai accorti di nulla, visto che in via Dalmazia ci sono anche molti dei loro uffici? “Li abbiamo ascoltati al momento dell’acquisizione degli atti – ha spiegato il procuratore capo – e loro dicono che non si sono accorti di nulla, perché la marcatura del cartellino era ed è l’unica forma di controllo delle presenze”. Un po’ di dati sulle persone indagate: tra gli arrestati ci sono 9 infermieri, 4 medici (più gli altri due arrestati in flagranza stamani), 8 amministrativi, 1 tecnico e due addette alle pulizie. Tra gli otto interdetti, 2 sono infermieri, 4 i tecnici e due gli impiegati.
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ARRESTI DOMICILIARI
Medici
Giuseppe Carella, 57 anni, medico radiologo, di Brindisi
Vito Capone, 56 anni, medico oculista, di Brindisi
Liliana Leone, 58 anni, medico odontoiatra, nata a Cagliari residente a Brindisi
Mario Poli, 52 anni, medico odontoiatra, di Brindisi
Giovanni Ungaro, 58 anni, di Brindisi, medico convenzionato, di Brindisi
Teodoro De Castro, 57 anni, dirigente medico dipendente, di Brindisi (Ungaro e De Castro sono stati arrestati in flagranza)
Infermieri
Marisa Barnaba, 52 anni, infermiera (nata a Ostuni residente a Brindisi)
Isa Capriglia, 47 anni, infermiera (nata a Ostuni residente a Brindisi)
Carmela Corvetto, 65 anni, infermiera, 65 anni, di Brindisi
Anna Rita Greco, 39 anni, infermiera, di Brindisi
Maria Palazzo, 35 anni, infermiera, di Brindisi
Patrizia Palma, 40 anni, infermiera, di Brindisi
Vincenza Macchitella, 58 anni, infermiera, di San Vito dei Normanni
Luigina Stefani, 53 anni, infermiera, di San Vito dei Normanni
Maria Gabriella Mongelli, 59 anni, coordinatrice infermieristica, di Brindisi
Tecnici e impiegati
Cosimo Guadalupi, 64 anni, assistente amministrativo, di Brindisi
Maddalena Turi, 47 anni, assistente amministrativo presso il distretto, di Brindisi
Giampaolo Amaro, 61 anni, assistente amministrativo, di Brindisi
Biagio De Leonardis, 63 anni, assistente amministrativo, di San Vito dei Normanni
Gianfranco Di Maria, 50 anni, assistente amministrativo, di Brindisi
Antonio Pantaleo, 67 anni, assistente amministrativo, di Brindisi
Luigi Ruggiero, 66 anni, tecnico di radiologia, di Brindisi
Michele Ciciriello, 43 anni, centralinista (nato in Svizzera, residente a Brindisi)
Umberto De Vincentis, 56 anni, autista, 56 anni, di Brindisi
Addetti alle pulizie
Concetta Convertino, 57 anni, addetta alle pulizie della ditta potentina Logica servizi srl, di Brindisi
Antonella Cavallo, 36 anni, addetta alle pulizie della ditta potentina Logica servizi srl, di Mesagne
Indagati a piede libero sospesi dai pubblici uffici fino all'esito dell'interrogatorio di garanzia
Vincenza Coralba Buonfrate, 40 anni, tecnico di radiologia, di San Donaci
Natalizia Martina, 53 anni, tecnico di radiologia, di Ostuni
Domenica Guarino, 51 anni, assistente amministrativo, di Francavilla Fontana
Antonella Trapani, 45 anni, assistente amministrativo, di Brindisi
Maria Lucia Moccia, 50 anni, infermiera, di Brindisi
Maria Schina, 36 anni, infermiera, di Brindisi
Loredana Comunale, 59 anni, fisioterapista presso il distretto, di Mesagne
Lucia Padula, 43 anni, tecnico di radiologia, di Mesagne