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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca San Donaci

Nell'uliveto a far legna da vendere: arrestati

SAN DONACI – Sorpresi a tagliare con la motosega un albero di ulivo da un terreno di contrada Vellusi a San Donaci, in manette quattro dipendenti di una rivendita di “legna da ardere” del posto, appartenente, per altro, al fratello di uno di essi.

SAN DONACI – Sorpresi a tagliare con la motosega un albero di ulivo da un terreno di contrada Vellusi a San Donaci, in manette quattro dipendenti di una rivendita di “legna da ardere” del posto, appartenente, per altro, al fratello di uno di essi. Gli arrestati sono: Luigi Lapenna, 25 anni e Cosimo Gagliani, 44 anni, entrambi già noti e Salvatore Buccolieri 22 anni e Pietro Perrone 19 anni, che invece non hanno mai avuto problemi con la giustizia. Sono accusati di furto aggravato e continuato e danneggiamento.

Il terreno appartiene a una famiglia del posto. L'aggravante è dato dal fatto che gli alberi di ulivo sono protetti e censiti in appositi elenchi regionali, e pertanto non possono essere danneggiati. Ad accorgersi del furto i carabinieri della stazione di San Donaci al comando del maresciallo Francesco Lazzari, durante un normale giro di pattugliamento nelle campagne.

I quattro finiti in manette stavano lavorando intorno ad alberi di ulivo con motoseghe e un mezzo agricolo, in lontananza non era chiaro cosa stessero facendo ma a destare sospetti nei militari è stato il fatto che in una giornata di forte pioggia quale era quella di ieri qualcuno stava lavorando nei campi.

Dall'immediato controllo è emerso che quei giovani stavano mettendo in atto un furto. Tutti e quattro lavorano nella rivendita di legna da ardere appartenente al fratello di Buccolieri. Si ritiene, quindi, che il legname che stavano ricavando dal terreno di contrada vellusi sarebbe stato destinato all'attività commerciale e non al bisogno personale. Un'azione a fini di lucro, insomma.

Fortunatamente all'arrivo dei carabinieri era stato deturpato un solo albero. Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati assegnati ai domiciliari.

 

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