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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca San Donaci

Normativa antimafia: sigilli a ville, veicoli e terreni di una persona in odor di Scu

Immobili, terreni, automobili e moto per un valore complessivo di oltre 500mila euro sono stati sequestrati a una persona gravata da una condanna per associazione a delinquere di tipo mafioso. Si tratta di Benito clemente, 36 anni, nato a San Pietro Vernotico e residente a San Donaci, ritenuto vicino al clan mesagnese della Scu riconducibile ad Antonio Vitale

SAN DONACI – Immobili, terreni, automobili e moto per un valore complessivo di oltre 500mila euro sono stati sequestrati a una persona gravata da una condanna per associazione a delinquere di tipo mafioso. Si tratta di Benito clemente, 36 anni, nato a San Pietro Vernotico e residente a San Donaci, ritenuto vicino al clan dei mesagnesi della Scu riconducibile ad Antonio Vitale.

Si tratta di un sequestro anticipato finalizzato alla confisca applicato nell’ambito della normativa Antimafia. Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri del Nucleo investigativo di Brindisi, su richiesta della Dda di Lecce. A emetterlo è stato l’ufficio Misure di prevenzione del tribunale di Brindisi.

IL VIDEO DEL SEQUESTRO

Le indagini sono state effettuate da una sezione del Nucleo investigativo che sta vagliando le situazioni patrimoniali di vari soggetti con condanne per associazione mafiosa. Lo scorso 4 febbraio, nel corso di una perquisizione domiciliare, sono stati trovati 54mila euro in contanti a casa di Benito Clemente. Tale somma è stata subito posta sotto sequestro. A quel punto i militari hanno accelerato l’analisi dei beni intestati o riconducibili al 36enne, riscontrando la sussistenza di un patrimonio che si ritiene sia stato accumulato illecitamente.

I beni sequestrati a Benito Clemente

Il sequestro riguarda dunque: due immobili, un locale deposito, un lastricato solare, due terreni agricoli, due autovetture (una Fiat 500 nuovo modello e un’Audi A3) e un motociclo (un’Aprilia 850). 

Dalle indagini è emersa una evidente sproporzione fra i redditi dichiarati e i beni nella disponibilità di Clemente. Dal 2004 al 2014, sulla base di quanto appurato dall’Arma, il nucleo familiare di Clemente ha potuto disporre della somma complessiva di poco più di 60mila euro, inidonea a giustificare i beni acquistati nello stesso periodo. E poi vi sarebbero le dichiarazioni di collaboratori di giustizia che lo indicano quale sodale del clan così detto clan Scu “dei mesagnesi”- gruppo “Vitale”.

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