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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Omicidio Della Corte, la ferita mortale causata da un pallettone alla nuca

S. MICHELE SALENTINO – E’ stato un pallettone che ha centrato la nuca ad uccidere sul colpo Vincenzo Della Corte, francavillese, cugino dell’omonimo sindaco di Francavilla Fontana. Oltre al pallettone cal. 8,6 alla base cranica, altri due hanno raggiunto il bersaglio: uno al torace e l’altro al fianco. L’accertamento è stato fatto ieri sera stessa dal medico legale Antonio Carusi, sulla scena dell’omicidio avvenuto in un locale in via Vittorio Veneto. Allo stesso Carusi è stato affidato, dal sostituto procuratore Antonio Negro, l’incarico di effettuare l’autopsia. Esame che verrà effettuato domani pomeriggio alle 15 nella sala mortuaria del cimitero di Francavilla Fontana dove il cadavere è stato trasportato nella tarda serata di ieri su ordine del magistrato inquirente.

S. MICHELE SALENTINO – E’ stato un  pallettone che ha centrato la nuca ad uccidere sul colpo Vincenzo Della Corte, francavillese, cugino dell’omonimo sindaco di Francavilla Fontana. Oltre al pallettone cal. 8,6 alla base cranica, altri due hanno raggiunto il bersaglio: uno al torace e l’altro al fianco. L’accertamento è stato fatto ieri sera stessa dal medico legale Antonio Carusi, sulla scena dell’omicidio avvenuto in un locale in via Vittorio Veneto. Allo stesso Carusi è stato affidato, dal sostituto procuratore Antonio Negro, l’incarico di effettuare l’autopsia. Esame che verrà effettuato domani pomeriggio alle 15 nella sala mortuaria del cimitero di Francavilla Fontana dove il cadavere è stato trasportato nella tarda serata di ieri su ordine del magistrato inquirente.

Le indagini. Nel corso della giornata si sono susseguiti gli interrogatori di persone che hanno conosciuto Della Corte e con il quale hanno avuto a che fare. I primi ad essere sentiti nella serata di ieri sono state le quattro persone che si trovavano nel locale con Della Corte al momento dell’irruzione dei due killer. Tre uomini di Francavilla e una ragazza del posto che Della Corte intendeva assumere come commessa in uno dei due negozi di casalinghi e alimentari che stava per aprire a San Michele Salentino. Grazie a loro i carabinieri sono riusciti a ricostruire la dinamica.

Attorno alle 19,45 due persone con i volti coperti da passamontagna, armati di fucili, arrivano davanti al locale di via Vittorio Veneto nel quale sono in corso lavori di sistemazione e che ospiterà uno dei due esercizi commerciali di Della Corte e soci. I tre dovrebbero essere gli altri soci. Pare che Della Corte si sia attardato perché stava aspettando una persona per concludere un affare. Forse l’acquisto o la cessione di un’auto.

I malviventi lasciano la vettura quasi di fronte. Forse un’auto fuoristrada o una monovolume. Comunque un mezzo abbastanza grande. Scendono e si dirigono verso l’ingresso principale. Ma è chiuso. Con il calcio del fucile rompono la parte bassa della vetrata dell’anta di sinistra. Poi si accorgono che la porta secondaria è aperta ed entrano da lì.

Le cinque persone che si trovano all’interno capiscono che i due non hanno buone intenzioni e cercano riparo. Quattro si dirigono nell’ufficio, Della Corte corre verso il bagno. Appena dentro i due sparano due colpi in direzione di Della Corte ignorando gli altri. E’ chiaro che il bersaglio è  Della Corte. Il francavillese si chiude nel bagno. I killer sparano tre colpi in rapida successione ad altezza d’uomo. Quindi con un calcio sfondano la porta per portare a termine il loro sinistro compito. Ma non c’è bisogno di sparare altri colpi: Della Corte è morto con il cranio devastato da un pallettone. I due escono, risalgono in macchina e fanno perdere le tracce. Ai carabinieri al momento non è arrivata nessuna segnalazione di auto abbandonate, magari bruciate.

Il movente. Anche su questo fronte non ci sono novità. O quanto meno, i carabinieri se hanno individuato una pista si guardano bene dal renderla di dominio pubblico. Della Corte era una persona non inquadrabile in un ambiente malavitoso. Qualche piccolo problema con la giustizia, solo delle denunce per truffe che non hanno mai portato a condanne; in apparenza frequentazioni non pericolose. E’ chiaro che questa è la superficie, ciò che appariva agli occhi dei più. I carabinieri stanno cercando di scoprire cosa poteva nascondersi sotto quella superficie. Perché un fatto è certo. E’ stato un omicidio di un livello criminale non comune.

Gli assassini avrebbero potuto aspettarlo in qualsiasi posto per farlo fuori. Lo avrebbero potuto seguire quando rientrava a Francavilla, bloccarlo e ammazzarlo simulando una rapina per confondere le acque. E invece no. Lo hanno ucciso sotto gli occhi di ben quattro persone, alle 19,45, in una strada trafficata. Quasi a dire: “con noi non si scherza,  colpiamo dove, come e quando vogliamo”. Negli anni terribili della guerra interna alla Sacra Corona Unita solo Vito Di Emidio, soprannominato “Bullone”, entrava nei locali pubblici e sotto gli occhi della gente prelevava i suoi avversari, o presunti tali,  e li ammazzava.

Ma l’era di Bullone è finita una decina di anni fa quando il colonnello dell’Arma Cosimo Camisa e alcuni suoi fedelissimi lo catturarono e il bandito si pentì confessando una ventina di omicidi.

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