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Cronaca

Omicidio Tedesco: preso il latitante Andrea Romano e 2 favoreggiatori

I carabinieri del Nucleo investigativo provinciale di Brindisi hanno posto fine alla latitanza del 29enne Andrea Romano, accusato di aver preso parte alla sparatoria di piazza Raffaello, al rione Sant'Elia, in cui perse la vita il 52enne Cosimo Tedesco e subì gravi ferite il figlio Luca Tedesco, di 32 anni. Era la mattina dell'1 novembre 2014. Proprio da quel giorno, Romano si era reso irreperibile

BRINDISI  - I carabinieri Nucleo investigativo provinciale di Brindisi hanno posto fine alla latitanza del 29enne Andrea Romano, accusato di aver preso parte alla sparatoria di piazza Raffaello, al rione Sant’Elia, in cui perse la vita il 52enne Cosimo Tedesco e subì gravi ferite il figlio Luca Tedesco, di 32 anni. Era la mattina dell’1 novembre 2014. Proprio da quel giorno, Romano, sottoposto a regime domiciliari con bracialetto elettronico, si era reso irreperibile.

Il giovane deve rispondere di omicidio e tentato omicidio. Subito dopo il crimine, da quanto appurato dalle forze dell’ordine, Romano era fuggito Andrea Romano-2all’estero, in particolare in Spagna, e da pochi giorni era rientrato in Italia “per poter curare i propri interessi criminali”, si legge in un comunicato dell’Arma.

I carabinieri hanno fatto irruzione ieri (24 febbraio) nell’appartamento di due favoreggiatori, in via Padre Bronte a San Vito Dei NOrmanni, anche oro arrestati. Lì hanno trovato il presunto omicida, ancora in possesso della pistola Berretta che si presume sia stata usata per commettere l’omicidio. C’è un’altra persone ancora ricercata per quel fatto. Si tratta del 31enne Alessandro Polito. Venne arrestato pochi giorni dopo l'omicidio, invece, il terzo indagato: il 33enne Francesco Coffa (nella foto a destra, Andrea Romano). 

Tutte le persone coinvolte nelle indagini risiedono al civico 22 di piazza Raffaello, teatro della in cui Cosimo Tedesco, dipentente Monteco, perse la vita. Si trattò del sanguinoso epilogo di una lite per futili motivi scoppiata la sera prima, durante la festa di Halloween.

Un confronto fra mamme per una carezza con la manina sporca data da una bimba a un neonato, risvegliò vecchi rancori. Intorno alle 12, 30 di sabato 1 novembre, da quanto ricostruito dai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo provinciale, Cosimo si presentò in piazza Raffaello 22, accompagnato dal figlio, per chiarire. Ma in un pianerottolo del palazzo vennero esplosi almeno 5 colpi di pistola, presumibilmente con caricatore a tamburo: tre proiettili colpirono Cosimo, che morì in ospedale qualche ora dopo; gli altri due centrarono Luca, che per giorni rimase ricoverato in ospedale.

AGGIORNAMENTO - I due soggetti che hanno consentito la latitanza di Romano e finiti in manette per favoreggiamento sono: Giuseppe Prete 23 anni di Carovigno e Cosimo Remitri 24 anni di San Vito Dei Normanni, entrambi già noti alle forze dell'ordine. Da quanto hanno accertato i carabinieri, i due oltre ad aver fornito la base logistica a Romano, hanno custodito un’Audi A6, rubata a Brindisi il 1 novembre 2014, che serviva al latitante per spostarsi nella provincia con un’auto veloce e potente. Nel corso delle perquisizioni eseguite a presso  le abitazioni dei due fiancheggiatori è stata trovata una pistola Beretta modello 84F calibro 9 corto, con 6 colpi nel serbatoio e matricola abrasa, che dovrebbe essere la stessa usata da Romano per commettere l’omicidio. Entrambi, dopo le formalità di rito, sono stati posti ai domiciliari. 

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