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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

“Omicidio Tedesco, risarcimento danni per un milione e mezzo di euro alla famiglia”

La richiesta del figlio della vittima, rimasto ferito, della mamma e della nonna, parti civili nel processo in abbreviato. Tre brindisi imputati per il delitto avvenuto il primo novembre 2014 in un condominio di Sant’Elia: contestate le aggravanti dei futili motivi e della premeditazione

BRINDISI –  Un milione e mezzo di euro a titolo di risarcimento dei danni patiti dalla famiglia  come conseguenza diretta dell’omicidio di Cosimo Tedesco, avvenuto il primo novembre 2014: la somma è stata chiesta dal figlio della vittima, Luca, a sua volta rimasto ferito nell’agguato, dalla mamma Marta Capozza e dalla nonna Anna Maria Morciano, nel processo in cui sono imputati i brindisini Andrea Romano, Alessandro Polito e Francesco Coffa.

cosimo tedesco-4Le parti civili si sono costituite in giudizio con l’avvocato Paolantonio D’Amico per seguire il processo e avere in tal modo la possibilità di partecipare alle udienze. La somma è stata quantificata dal penalista in mezzo milione di euro a testa per i parenti, individuati come parte offese al momento della chiusura delle indagini, rimettendo la decisione sulla provvisionale immediatamente esecutiva al giudice. Nessuna richiesta, invece, da parte del fratello della vittima, Giuseppe Tedesco, condannato in via definitiva all’ergastolo per tre omicidi ricostruiti dal pentito Vito Di Emidio, alias Bullone.

Il giudizio per il delitto di Cosimo Tedesco è stato incardinato davanti al gup del Tribunale di Brindisi per tutti e tre gli imputati: hanno scelto di essere processati con rito abbreviato dopo essere stati arrestati con l’accusa di omicidio in concorso, con le aggravanti dei futili motivi e della premeditazione. Perché, stando alla ricostruzione dei carabinieri, il fatto di sangue avvenuto in un condominio di piazza Raffaello, rione Sant’Elia, sarebbe scaturito a distanza di 24 ore da un litigio nel corso della festa di compleanno di una delle figlie minorenni di Andrea Romano a cui erano presenti congiunti della famiglia Tedesco.

Alessandro PolitoFrancesco CoffaIn seguito al diverbio, i tre si sarebbero adoperati per convocare Cosimo Tedesco e all’appuntamento, sempre secondo l’impostazione accusatoria, si sarebbero fatti trovare armati, mentre una quarta persona faceva da palo. Quest’ultima è stata identificata in un ragazzo che all’epoca non aveva ancora compiuto i 18 anni e per questo motivo nei suoi confronti si procede separatamente, essendo la competenza  della Procura per i minorenni di Lecce.

Tedesco aveva 52 anni. Venne raggiunto da sei colpi di pistola e morì in ospedale a distanza di poche ore dall’arrivo in condizioni già disperate. Nella stessa circostanza rimase ferito il figlio, Luca, e per questo i tre sono accusati anche di tentato omicidio, che riportava ferite da arma da fuoco all’addome e alla mano sinistra.

Andrea Romano-2Gli imputati sono accusati, inoltre, di detenzione illegale di armi da sparo, tra cui una Beretta calibro 9 con matricola abrasa. Romano risponde anche di evasione dagli arresti domiciliari perché in quel periodo era ristretto nella sua abitazione di residenza, per effetto dell’ordinanza del gip presso il Tribunale di Forlì: dopo aver commesso l’omicidio, si sarebbe allontanato  allo scopo di procurarsi l’impunità, rendendosi irreperibile sino al 25 febbraio, quando venne arrestato dai carabinieri a San Vito dei Normanni. Il giovane è accusato anche di aver detenuto una pistola semiautomatica calibro nove con sei proiettili, di ricettazione dell’arma e di aver formato un documento di identità falso. La carta d’identità era valida per l’espatrio, era stata rilasciata dal Comune di Latiano e riportava il nome di un ragazzo del posto.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Cinzia Cavallo, Massimo Murra, Agnese Guido e Ladislao Massari. 

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