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Pedofilia on line: perquisizioni e sequestri anche a Brindisi

BRINDISI - Pedofilia on line: figurerebbero anche due brindisini, entrambi cinquantenni, tra le persone finite al centro di una indagine maturata nell’ambito di una operazione avviata dalla Polizia Postale di Catania che su disposizione della competente Procura Distrettuale della Repubblica ha effettuato numerose perquisizioni domiciliari in vari capoluoghi del territorio nazionale nei confronti di 18 persone: tutte indagate per divulgazione di materiale pedo-pornografico mediante la rete internet.

BRINDISI - Pedofilia on line: figurerebbero anche due brindisini, entrambi  cinquantenni, tra le persone finite al centro di una indagine maturata nell’ambito di una operazione avviata dalla Polizia Postale di Catania che su disposizione della competente Procura Distrettuale della Repubblica  ha effettuato numerose perquisizioni domiciliari in vari capoluoghi del territorio nazionale nei confronti di 18 persone: tutte indagate per divulgazione di materiale pedo-pornografico mediante la rete internet.

L'attività investigativa del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni - Sicilia Orientale - di Catania, ha riguardato il contrasto alla divulgazione di materiale pedo-pornografico su Internet tramite il noto programma 'peer-to-peer' denominato 'eMulè.

All’alba di stamani si è attivata anche la Polizia Postale di Brindisi, incaricata di eseguire un paio di perquisizioni domiciliari in città, presso le rispettive abitazioni dei due insospettabili: un impiegato di un Ente pubblico e un commerciante. Nel corso dell’operazione, le forze dell’ordine avrebbero posto sotto sequestro a carico dei due indagati brindisini due Pc, un paio di computer portatili, insieme a centinaia di dvd.

Secondo l’accusa, le 18 persone indagate acquisivano e diffondevano sulla rete internet video di pornografia infantile, utilizzando il citato software di file sharing.

Alcuni video di pornografia minorile divulgati dagli indagati sono oggetto di approfondimento investigativo per risalire ai luoghi della loro produzione ed identificare le vittime degli abusi.

Le investigazioni - coordinate dal Sostituto procuratore della Repubblica di Catania, Rocco Liguori, ed avviate in seguito ad una segnalazione dell'Associazione Meter - confermano l'attenzione della Polizia Postale nei confronti di tutte le modalità informatiche di diffusione del materiale pedo-pornografico e sono state compiute con attività sottocopertura, e finalizzata in maniera preminente al rinvenimento di filmati di pornografia minorile, con il coordinamento del Centro Nazionale di Contrasto della Pedo-pornografia On-line (Cncpo) di Roma.

Oltre a Brindisi, le città interessate dalle perquisizioni sono state: Alessandria, Ancona, Bologna, Brescia, Cremona, Cuneo, Lecco, Macerata, Milano, Napoli, L'Aquila, Reggio Calabria, Crotone, Rimini, Udine e Vercelli.

I primi accertamenti compiuti sul posto hanno confermato il possesso di materiale di pornografia minorile da parte degli indagati. Numeroso il materiale informatico e di altra natura sequestrato durante le perquisizioni.

Nelle prossime ore si conosceranno ulteriori particolari in merito all’esito degli accertamenti eseguiti a carico dei due brindisini finiti sul registro degli indagati.

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