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Cronaca

Da Gallipoli a Guaceto per fare strage con un palamito di 6 chilometri

Intercettati la notte scorsa due pescatori professionali che operavano di frodo nell'Area marina protetta

TORRE GUACETO (Brindisi) – Arrivavano con barca al traino da Gallipoli, per fare bottino di pesce pregiato nelle acque dell’Area marina protetta di Torre Guaceto, due pescatori professionisti intercettati la notte scorsa da un natante della Guardia di Finanza, su allerta del personale della riserva. Pescavano di frodo con un palamito di centinaia di ami, catturando orate e saraghi, soprattutto, ma non solo, calando l’attrezzo fino all’interno della zona A di tutela integrale della Amp, vale a dire quella compresa tra Baccatani, gli isolotti della baia di Torre Guaceto e gli scogli di Apani.

Anche la notte scorsa i due avevano già messo insieme decine di chili di pesce, depredando il patrimonio ittico dello Stato. Quella barca di circa sei metri era già tristemente nota, dicono dal Consorzio di gestione di Torre Guaceto, che governa sia l’Area marina protetta che la Riserva naturale dello Stato sulla terraferma. La coppia di pescatori di frodo lasciava l’auto in un porticciolo vicino al confine della Amp, sempre a tarda ora, e lasciava sul posto auto e carrello, per raggiungere la zona dove veniva calato il palamito.

Quello recuperato e sequestrato assieme alla barca e al pescato la notte scorsa dall’equipaggio della Sezione navale di Brindisi delle “fiamme gialle” era lunghissimo, sei chilometri, e copriva il tratto di mare da Penna Grossa sino ad Apani. Una strage. Il pesce sarebbe stato poi ceduto a caro prezzo a rinomati ristoranti e pescherie della zona di Gallipoli, magari presentato come frutto della pesca lungo il litorale ionico.

La barca sospetta era già stata notata grazie alle attività di monitoraggio svolte dal personale del Consorzio di Torre Guaceto, quindi era stato deciso di svolgere un appostamento specifico. Nella tarda serata di mercoledì 23 ottobre gli operatori hanno avvistato l’ingresso della barca nel perimetro della Amp e hanno inoltrato immediata la richiesta di intervento al comando della Guardia di Finanza di Brindisi.

Altrettanto tempestiva è stata la risposta della Sezione navale brindisina d’intesa con la sala operativa del Reparto aeronavale di Bari, ed in zona è giunta la motovedetta di servizio che ha individuato con la strumentazione di bordo, raggiunto e fermato i due pescatori di frodo mentre stavano recuperando il palamito con le prede. I due gallipolini  sono stati denunciati a piede libero per pesca di frodo.

“Non ci sono parole che possano esprimere appieno il sentimento di gratitudine che ci lega al colonnello Domenico di Biase, comandante del Roan di Bari, e al colonnello Nicola Bia, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Brindisi” e al personale intervenuto, ha detto il presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Corrado Tarantino.

“Noi facciamo quotidianamente appello a tutte le nostre forze per monitorare la Riserva e, quindi, scongiurare la realizzazione di atti che la ledano, ma se non fosse per gli uomini delle forze dell’ordine poco potremmo. È solo attraverso una stretta collaborazione con le Istituzioni preposte che è possibile difendere e tutelare Torre Guaceto. E questa brillante operazione portata a termine dalla Guardia di Finanza ne è la palese dimostrazione. Proseguiremo su questa strada con tenacia e sempre maggiore convinzione", ha assicurato Tarantino.

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