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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Pizzo, boss ex detenuto torna in cella

CELLINO SAN MARCO – Esce dal carcere dopo 18 anni di detenzione e tenta di estorcere denaro a un imprenditore edile del suo stesso paese. E torna in cella. Si tratta del 48enne Cosimo Mazzotta, elemento di spicco della Sacra Corona Unita degli anni Ottanta. Questa volta è accusato di tentata estorsione e violazione delle prescrizioni imposte dal provvedimento di sorveglianza speciale. In carcere, 18 anni fa, ci era finito per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione e tentato omicidio.

CELLINO SAN MARCO – Esce dal carcere dopo 18 anni di detenzione e tenta di estorcere denaro a un imprenditore edile del suo stesso paese. E torna in cella. Si tratta del 48enne Cosimo Mazzotta, elemento di spicco della Sacra Corona Unita degli anni Ottanta. Questa volta è accusato di tentata estorsione e violazione delle prescrizioni imposte dal provvedimento di sorveglianza speciale. In carcere, 18 anni fa, ci era finito per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione e tentato omicidio.

L’ordinanza, a firma del gip del tribunale di Brindisi Valerio Fracassi, è stata eseguita nella giornata di oggi dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Brindisi, e venerdì prossimo Mazzotta, alla presenza del suo legale di fiducia Ladislao Massari, sarà sottoposto a interrogatorio di garanzia in cui sarà chiamato a riferire la sua versione dei fatti. Si è già dichiarato innocente e totalmente estraneo all’accusa.

Da quanto hanno accertato gli investigatori in fase di indagini, l’ex esponente della Scu, affiliato al clan Buccarella, nel mese di settembre scorso, dopo aver avvicinato un imprenditore edile, che doveva eseguire dei lavori presso un’azienda cellinese, avrebbe chiesto, in cambio della consegna di fatture false a copertura del pizzo, somme non meglio quantificate di denaro, minacciandolo implicitamente che nel caso non avesse aderito alla sua richiesta, avrebbe posto in essere ritorsioni.

L’imprenditore minacciato, sulla cui identità si mantiene lo stretto riserbo, non ci ha pensato due volte a rivolgersi ai carabinieri denunciando il suo estortore. Le indagini sono state avviate subito. Da quanto è stato accertato dagli investigatori, inoltre, dal momento in cui Mazzotta è tornato in libertà, in paese si sono verificati danneggiamenti a carico di commercianti e imprenditori locali.

Il 48enne a proposito delle presunte minacce messe in atto per procurarsi denaro per vivere, pare che intimorisse le sue vittime facendo leva sulla propria fama non certo rassicurante derivante dai precedenti per associazione per delinquere di tipo mafioso. Questa mattina Cosimo Mazzotta è tornato in carcere. Nel corso della perquisizione effettuata presso la sua abitazione i militari hanno rinvenuto documentazione “sospetta” che è stata sequestrata e che potrebbe fornire ulteriori prove per eventuali responsabilità.

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