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Cronaca

Corsi per crocerossine: l'Ipasvi invia una lunga precisazione

Riceviamo e pubblichiamo una lunga precisazione del collegio Ipasvi di Brindisi a proposito di un comunicato della Croce Rossa Italiana pubblicato da BrindisiReport il 7 settembre

BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo una lunga precisazione del collegio Ipasvi di Brindisi a proposito di un comunicato della Croce Rossa Italiana pubblicato da BrindisiReport il 7 settembre. In proposito possiamo solo ribadire che in quel testo non ci sono interventi giornalistici, ma si tratta del comunicato così come ci è pervenuto. A proposito della conclusione perentoria e foriera di guai per i giornalisti, prendiamo atto che rientra in un rapporto con la stampa che non condividiamo, quindi non si capisce per quale ragione in futuro da parte nostra si debba prestare attenzioni alle attività di chi si propone in tale modo.

Questo Collegio IPASVI, in qualità di ente pubblico non economico istituzionalmente competente per la tutela dell’ immagine, del decoro e della professionalità degli infermieri iscritti nel proprio albo, segnala il contenuto scorretto e ingannevole dell'articolo pubblicato sul Vs. quotidiano del 7 settembre 2017 con il titolo "Aperte le iscrizioni al corso biennale per crocerossine"

I1 suddetto articolo contiene elementi di errata informazione laddove si afferma che le "le crocerossine assicurano assistenza infermieristica e socio sanitaria a livello altamente professionale, grazie a conoscenze scientificità e tecniche attuali, necessarie a svolgere le funzioni proprie dell'assistenza infermieristica, con una particolare formazione nell'ambito dell'emergenza" ingenerando nel lettore il falso convincimento che il corso biennale organizzato dalla Croce Rossa Italiana consenta di acquisire le competenze e le funzioni proprie del professionista infermiere.

Una corretta informazione sull'argomento non può infatti ignorare né mancare di evidenziare la radicale differenza esistente tra il titolo di "infermiera volontaria della Croce Rossa Italiana" e quello di "infermiere", giacché il primo si ottiene al termine di un corso biennale istituito da Croce Rossa Italiana, mentre il secondo è una Laurea che si consegue con il superamento del corso triennale di studi universitari in infermieristica ben definito dal D.M. 2.04.2001, e abilita allo svolgimento della professione infermieristica in ambito pubblico o privato previa iscrizione al competente albo del Collegio IPASVI.

La sola specificazione che "al termine del corso (organizzato da Croce Rossa ltaliana) si consegue il diploma di Operatore Socio Sanitario specializzato" che è profilo professionale ben diverso da quello di infermiere, non vale a superare I'equivoco, poichè la fondamentale differenza tra il profilo professionale dell'infermiere e quello della "infermiera volontaria della Croce Rossa Italiana" non è specificata in alcun modo e si afferma che: "Le Infermiere Volontarie della Croce Rossa ltaliana assicurano assistenza infermieristica e socio sanitaria a livello altamente professionale, grazie a conoscenze scientifiche e tecniche attuali, necessarie a svolgere le funzioni proprie dell'assistenza infermieristica, con una particolare formazione nell'ambito dell'emergenza".

Quest'ultima affermazione sovverte clamorosamente il contenuto della legge in materia, laddove I'art.3 comma 10 della L.3 agosto 2009 n.108 a chiarimento delle competenze specifiche del profilo delle Infermiere Volontarie della CRI testualmente dispone che: "Il personale in possesso del diploma di infermiera volontaria della Croce Rossa italiana, di cui all'articolo 3l del regolamento di cui al regio decreto 12 maggio 1942, n.918, equivalente all'attestato di qualifica di operatore socio-sanitario specializzato, esclusivamente nell'ambito dei servizi resi, nell'assolvimento dei compiti propri, per le Forze armate e la Croce Rossa ltaliana, et abilitato a prestare servizio di emergenza e assistenza sanitaria con le funzioni e attività proprie della professione infermieristica" .

Il disposto di legge richiamato stabilisce dunque che le "Infermiere Volontarie della CRI" in possesso del diploma rilasciato al termine del corso biennale sono autorizzate a "prestare servizio di emergenza e assistenza sanitaria con le funzioni e attività proprie della professione infermieristica" esclusivamente nell'assolvimento dei compiti propri e nell’ambito delle attività svolte per le Forze Armate e per la Croce Rossa ltaliana, in contesti assolutamente emergenziali e giammai in situazioni ordinarie. Tale interpretazione della legge coincide con quella espressa dal TAR Lazio nell'Ordinanza del 1l maggio 2011 con la quale il tribunale ha precisato che: "l'art. 3, commo 10, L. 3 agosto 2009 n. 108 prevede la possibilità, per i volontari della Croce Rossa che hanno il diploma di infermiere volontario, di prestare servizio di emergenza e assistenza sanitaria con le funzioni proprie della professione infermieristica in un contesto emergenziale : “Considerato pertanto che lo studio oggetto del corso mira a preparare dette infermiere della Croce Rossa o fronteggiare unche le situazioni di emergenx,a, senza per nulla modificare, nelle situazioni ordinarie, il ....."

Deve allora affermarsi, richiamando i termini più volte espressi in proposito dalla Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI che, contrariamente a quanto affermato nel Vs. articolo del 7 settembre20lT,le funzioni delle "Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana "sono e restano esperibili solo in casi emergenziali e non in situazioni ordinarie" nelle quali "è da escludere che i loro compiti vengano a sovrapporsi, in diritto, a quelli degli infermieri professionisti" (cfr. circolare FNCI n.1712011; circolare FNCI n.612012 allegate) In conclusione si fa osservare che I’ articolo oggetto delle presenti critiche, poiché contiene un'informazione inesatta riguardo alle effettive caratteristiche e competenze dell'Infermiera volontaria della CRI in rapporto a quelle dei professionisti infermieri, arreca grave pregiudizio ai lettori interessati a partecipare al corso pubblicizzato; ai cittadini aventi diritto ad una corretta informazione; ai pazienti titolari del diritto costituzionale a ricevere cura ed assistenza appropriate da personale qualificato e competente e a tutti gli infermieri muniti del titolo formativo abilitante regolarmente iscritti ai Collegi IPASVI la cui professionalità viene colpita, alterata, distorta e sminuita nel contenuto.

Si chiede pertanto che Codesta Spett.le redazione voglia procedere ad una tempestiva ed efficace rettifica dell'articolo in oggetto con chiara specificazione delle precisazioni espresse da questo Collegio IPASVI e alla pubblicazione integrale della presente nota, riservando in ogni caso il Collegio IPASVI di Brindisi ogni ulteriore iniziativa a tutela dei propri iscritti.

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