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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Oria

Pressioni elettorali, il pm chiede l'archiviazione. Il denunciato ora vuole querelare

ORIA - “Sento la grande soddisfazione di annunciare che la denuncia sporta in mio danno dalla signora Maria Grazia Petese è stata archiviata dalla procura della Repubblica di Brindisi perché per il suo contenuto e per gli accertamenti svolti non sono assolutamente stati ravvisati elementi utili a formulare qualsivoglia accusa nei miei confronti”, è il trionfante commento di Mauro Marinò, coordinatore oritano di Noi Centro, la lista che fa capo al presidente della Provincia Massimo Ferrarese. La richiesta di archiviazione dal parte del sostituto procuratore di turno non chiude la vicenda, non solo e non tanto perché su quella richiesta sarà adesso il gip a pronunciarsi, ma anche perché Marinò è già pronto alla controdenuncia per calunnia.

ORIA - “Sento la grande soddisfazione di annunciare che la denuncia sporta in mio danno dalla signora Maria Grazia Petese è stata archiviata dalla procura della Repubblica di Brindisi perché per il suo contenuto e per gli accertamenti svolti non sono assolutamente stati ravvisati elementi utili a formulare qualsivoglia accusa nei miei confronti”, è il trionfante commento di Mauro Marinò, coordinatore oritano di Noi Centro, la lista che fa capo al presidente della Provincia Massimo Ferrarese. La richiesta di archiviazione dal parte del sostituto procuratore di turno non chiude la vicenda, non solo e non tanto perché su quella richiesta sarà adesso il gip a pronunciarsi, ma anche perché Marinò è già pronto alla controdenuncia per calunnia.

Per capire cosa è accaduto bisogna naturalmente fare un passo indietro, precisamente a dicembre dello scorso anno quando in paese comincia a circolare la voce che il prossimo candidato sindaco del centrosinistra sarà l’attuale assessore provinciale all’agricoltura, Cosimo Pomarico, contro il quale la giovane militante del Pd, 26 anni, esprime manifesto dissenso sulla bacheca di Facebook. La giovane donna, nella denuncia-querela che ha dato origine al risvolto giudiziario della vicenda, scrive che a causa di quel dissenso sarebbe stata minacciata da Marinò in questi termini: “Non ti dimenticare che sei una disoccupata senza lavoro e sola, e questo è un peccato perché quelle persone hanno potere e chi ha potere può fare di tutto”.

Circostanza a sostegno della quale la giovane militante era pronta a portare due testimonianze. Le dichiarazioni rese non devono essere sembrate sufficienti al pm, che ha scritto: “...non  può ritenersi esente da censure...” per avere utilizzato frasi e modalità espressive che “...appaiono travalicare i limiti di un corretto esercizio del diritto di critica...”. Marinò sin da subito aveva rilanciato non solo negando di aver mai pronunciato minaccia alcuna, ma  annunciando il contrattacco con ben due denunce, una delle quali parlerà sicuramente di calunnia, l’altra è un mistero “di cui parlerò al momento opportuno”, ma a quanto pare quel momento non è ancora arrivato.

Scrive il consigliere: “Posso ben dire che il metodo del  confronto politico artatamente spostato sul piano penale e condotto con le denunce e la denigrazione personale è stata ancora una volta sconfitto e la verità è prevalsa sulla menzogna”, e ribalta le accuse: “Probabilmente la signora Petese è stata mal consigliata ma la sua condotta e la campagna denigratoria e diffamatoria imbastita nei miei confronti dimostra una volta di più come la politica non possa  ridursi a pericolose cattiverie al solo scopo di eliminare personalmente l'avversario”.

“Ed è per questo – conclude Marinò - che il gratuito ed infamante attacco subito non potrà rimanere senza conseguenze.  Saranno concordate con il mio avvocato Cosimo Iacovazzi le azioni più opportune da intraprendere, non fosse altro  per restituire al sottoscritto la dignità e l'integrità morale che la signora Petese ha tentato di infangare con la denuncia e la strumentalizzazione politica e mediatica che ne ha fatto”.

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